venerdì,Aprile 19 2024

Carmine Greco dai magistrati, ecco cosa ha detto il maresciallo accusato di mafia

In una sola giornata il comandante della stazione di Longobucco, arrestato con l’accusa di associazione mafiosa, è stato interrogato sia dal gip di Cosenza sia dai pubblici ministeri della Dda di Catanzaro. L’atteso interrogatorio di garanzia di Carmine Greco, la possibile scelta difensiva e la decisione del GIP Distrettuale di Catanzaro che domenica mattina aveva

Carmine Greco dai magistrati, ecco cosa ha detto il maresciallo accusato di mafia

In una sola giornata il comandante della stazione di Longobucco, arrestato con l’accusa di associazione mafiosa, è stato interrogato sia dal gip di Cosenza sia dai pubblici ministeri della Dda di Catanzaro.

L’atteso interrogatorio di garanzia di Carmine Greco, la possibile scelta difensiva e la decisione del GIP Distrettuale di Catanzaro che domenica mattina aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del maresciallo dei Carabinieri forestali della stazione di Longobucco. Una parte di ciò è già avvenuta in settimana, quando per rotatoria il gip del tribunale di Cosenza ha interrogato l’uomo di Spezzano Sila, accusato di associazione mafiosa.

Carmine Greco farebbe parte della cosca capeggiata da Nicolino Grande Aracri e da altri esponenti della ndrangheta calabrese che avrebbero esteso i loro tentacoli nel settore boschivo. E dietro a Greco ci sarebbero i fratelli Spadafora di San Giovanni in Fiore, rapporti d’interesse e tanto altro come vi abbiamo raccontato in altri servizi.

Carmine Greco, tuttavia, ha inteso rispondere alle domande del gip di Cosenza e nel corso della giornata ha chiarito altri aspetti con i magistrati della Dda di Catanzaro, Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, che lo hanno torchiato per diverse ore.

Anche ai pubblici ministeri della Dda, l’uomo di Spezzano Sila ha risposto ai quesiti investigativi, negando qualsiasi tipo di coinvolgimento nel contesto mafioso e aggiungendo di non aver mai conosciuto i soggetti menzionati dalla pubblica accusa, tranne i fratelli Spadafora e in particolare Antonio con il quale aveva un rapporto stretto così come si evince sia nell’inchiesta della procura di Castrovillari che in quella della Dda di Catanzaro.

In attesa di capire quale sarà la decisione del GIP di Cosenza, che poi trasmettere gli atti per competenza territoriale al collega di Catanzaro, Carmine Greco professa la sua innocenza attraverso il legale Antonio Quintieri che, qualora non dovesse mutare la posizione cautelare del suo assistito, è pronto a presentare istanza di scarcerazione al Tdl di Catanzaro. (a. a.)