sabato,Dicembre 14 2024

Gratteri: «La ‘ndrangheta a Cosenza? C’è e mi preoccupa»

«Ci stiamo concentrando molto sulla provincia di Cosenza perché in questo territorio c’è una criminalità organizzata che mi ha un po’ preoccupato» ha dichiarato oggi il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, durante la conferenza stampa del duplice omicidio di Benito Chiodo e di Francesco Tucci e del ferimento di Mario Trinni, avvenuto a Cosenza

Gratteri: «La ‘ndrangheta a Cosenza? C’è e mi preoccupa»

«Ci stiamo concentrando molto sulla provincia di Cosenza perché in questo territorio c’è una criminalità organizzata che mi ha un po’ preoccupato» ha dichiarato oggi il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, durante la conferenza stampa del duplice omicidio di Benito Chiodo e di Francesco Tucci e del ferimento di Mario Trinni, avvenuto a Cosenza il 9 novembre 2000.

«Si continua ad avere nella testa – ha aggiunto Gratteri – l’idea che a Cosenza e nel circondario di Cosenza non ci sia la mafia e non è affatto così, per questo, con il collega Camillo Falvo, uno dei più esperti e capaci, stiamo prestando molta attenzione a questo territorio: nel circondario di Paola abbiamo un pubblico ministero dedicato a questo tipo di inchieste, Gallo, e in quello di Castrovillari abbiamo il pm Riello.

Grazie a questa impostazione – ha evidenziato il procuratore capo della Dda di Catanzaro – abbiamo pensato di rivisitare e rivedere anche il passato, e omicidi importanti ed eccellenti come quello Chiodo-Tucci, avvenuto 18 anni fa in pieno giorno, nel cuore di Cosenza, con armi da guerra».

«Un omicidio – ha detto Gratteri – che non poteva restare impunito, come tanti altri, seppur datati nel tempo, che non possono restare impuniti perché si riverberano ancora oggi dando prestigio e fiato alle organizzazioni criminali».

«Sul duplice omicidio Chiodo-Tucci di Cosenza c’erano le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia ma i riscontri alle sue dichiarazioni non erano stati trovati per tanti motivi, magari non si era stati fortunati o non si era particolarmente accaniti, ma – ha concluso il procuratore capo della Dda di Catanzaro – io sono ostinato e quindi i miei collaboratori danno sempre qualcosa in più, e il risultato di oggi, ottenuto con un pregevole lavoro del collega Falvo e della Dia di Catanzaro».

Articoli correlati