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Spagnuolo, Luberto e Facciolla indagati dalla procura di Salerno

L’inchiesta della procura di Salerno travolge i magistrati della Dda di Catanzaro e della procura di Cosenza. Il Fatto Quotidiano scrive oggi che il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Vincenzo Luberto e il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, sono indagati dalla procura di Salerno per varie

Spagnuolo, Luberto e Facciolla indagati dalla procura di Salerno

L’inchiesta della procura di Salerno travolge i magistrati della Dda di Catanzaro e della procura di Cosenza.

Il Fatto Quotidiano scrive oggi che il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Vincenzo Luberto e il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, sono indagati dalla procura di Salerno per varie ipotesi di reato. Se nel caso di Spagnuolo e Facciolla, la notizia circolava già da mesi, ma non aveva i crismi dell’ufficialità, la sorpresa è senza dubbio la vicenda che riguarda Luberto. Ma andiamo con ordine.

Spagnuolo e il rapporto con Pino Tursi Prato

Il capo della procura di Cosenza, insediatosi nel 2016 al posto del magistrato Dario Granieri, secondo quanto scrive il giornale diretto da Marco Travaglio «avrebbe favorito l’indagato Giuseppe Tursi Prato in cambio del suo silenzio sul fratello: Tursi Prato, noto ex consigliere regionale socialdemocratico ed ex presidente della Asl di Cosenza, avrebbe favorito in precedenza Ippolito Spagnuolo per il suo trasferimento dal reparto di psichiatria dell’Asl di Cosenza al servizio territoriale».

L’ultima apparizione pubblica di Pino Tursi Prato, ex esponente del Partito socialista, condannato in passato per concorso esterno in associazione mafiosa, risale al 2014 quando fu intervistato dall’inviato Guido Ruotolo nella trasmissione di Michele Santoro in onda su La7 sul “caso Calabria Ora”.

La procura di Salerno contesterebbe a Spagnuolo due ipotesi di reato: corruzione e corruzione in atti giudiziari. A tal proposito, il Consiglio Superiore della Magistratura avrebbe già fissato l’audizione di un magistrato in servizio presso la procura di Cosenza per affrontare la questione.

Luberto e la notizia “rivelata” a Nicola Adamo

Il Fatto Quotidiano fa riferimento ad un arresto per mafia avvenuto nel marzo del 2016. L’ipotesi di reato relativa alla rivelazione del segreto istruttoria è già archiviata, come scritto dal Corriere della Calabria.

Le indagini relative al procuratore Facciolla

Non è una sorpresa, come dicevamo, la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla. Seppur in modo velato, l’inchiesta della procura di Salerno era in qualche modo trapelata dopo che il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri aveva trasmesso gli atti a Salerno a seguito dell’arresto per associazione mafiosa del maresciallo dei carabinieri forestale, Carmine Greco. Quest’ultimo avrebbe manipolato una serie di indagini, scrive il Fatto Quotidiano, di comune accordo con il capo della procura di Castrovillari. L’ipotesi di reato sarebbe abuso d’ufficio.

Insieme a Greco e Facciolla, la procura di Salerno – aggiungiamo noi – starebbe indagando anche su altri soggetti, tra cui un carabiniere forestale e un dirigente della Regione Calabria. Gli atti d’indagine “manipolati” potrebbero essere legati all’inchiesta su una presunta tangente consegnata a una dirigente di Calabria Verde, Antonietta Caruso, incastrata grazie all’imprenditore Antonio Spadafora, persona conosciuta da Greco, arrestato qualche mese dopo nell’ambito dell’operazione “Stige”. E gli atti trasferiti a Salerno riguardano proprio l’indagine contro il potente clan di Cirò Marina dei Farao-Marincola.

Ad oggi la procura di Salerno non avrebbe chiuso nessuna delle tre inchieste relative ai magistrati calabresi, ma l’avviso di conclusioni indagini non sarebbe lontano in quanto in alcuni casi sarebbero stati già svolti gli interrogatori a carico dei togati finiti sotto nei guai. Il Fatto Quotidiano, infine, scrive che sono 15 in tutto i magistrati calabresi sotto indagine a Salerno. Secondo quanto risulta da ambienti giudiziari, una parte di essi dovrebbe essere in servizio presso la procura di Cosenza. (a. a.)

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