martedì,Marzo 19 2024

Cosenza, oltre mezzo chilo di droga tra il bagno e la soffitta: arrestato

I controlli delle forze dell’ordine su tutto il territorio cosentino continuano a dare i loro frutti in termini di prevenzione e repressione dei reati.  Stavolta a finire in manette è un 34enne di Cosenza, Alfredo Sirufo, accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.  La ricostruzione dei fatti Il servizio “Focus ‘ndrangheta” prevede un importante

Cosenza, oltre mezzo chilo di droga tra il bagno e la soffitta: arrestato

I controlli delle forze dell’ordine su tutto il territorio cosentino continuano a dare i loro frutti in termini di prevenzione e repressione dei reati. 

Stavolta a finire in manette è un 34enne di Cosenza, Alfredo Sirufo, accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. 

La ricostruzione dei fatti

Il servizio “Focus ‘ndrangheta” prevede un importante monitoraggio delle zone più pericolose, in cui soggetti noti agli investigatori possono commettere delitti di vari tipi. Così ieri sera, la squadra Volante della Questura di Cosenza ha deciso di fare una perquisizione domiciliare a carico dell’indagato.

Il controllo eseguito dai poliziotti dà esito positivo, perché il 34enne aveva in bagno una scatola di cartone di colore verde con la scritta Nike, contenente due buste di cellophane di colore bianco con all’interno occultate la marijuana e l’hashish. Nella prima busta c’erano 50 grammi, mentre nell’altra circa 72 grammi dell’altra sostanza stupefacente.

Inoltre, la perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire anche un bilancino di precisione, un taglierino, un coltello artigianale, 3 quaderni ognuno riportante nomi e cifre di chi aveva preso la droga e 18 “pizzini” con vari appunti contabili. 

I poliziotti a quel punto hanno pensato bene di indagare ancora. Così, grazie all’ausilio dei cani Kent e Ghismo, la Squadra Volante ha rinvenuto in soffitta un involucro di colore bianco contenente cinque rettangoli per un peso complessivo di 500 grammi di hashish.

Per Sirufo sono scattate le manette, ma il gip di Cosenza Giuseppe Greco poi ha concesso i domiciliari, nonostante la richiesta della procura fosse quella della custodia in carcere. Il tribunale, infine, ritiene che la droga fosse utilizzata per lo spaccio, mentre i “pizzini” e alcuni assegni ritrovati inducono a pensare, secondo il giudice di Cosenza, che l’uomo, difeso dall’avvocato Antonio Ingrosso, sia vicino ai clan operanti in città. (a. a.)

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