Cosenza, ecco gli interrogatori di Morra, Cirò, Ponte e Coscarelli
Ricostruiamo la vicenda denunciata da Forza Italia, attraverso i verbali resi da Morra, Cirò, Ponte e Coscarelli alla procura di Cosenza. Da professore di filosofia a Senatore e da «poliziotto» a presidente della commissione antimafia. Si può riassumere così la carriera di Nicola Morra, oggi al centro di una bufera politico-giudiziaria dopo le gravi accuse
Ricostruiamo la vicenda denunciata da Forza Italia, attraverso i verbali resi da Morra, Cirò, Ponte e Coscarelli alla procura di Cosenza.
Da professore di filosofia a Senatore e da «poliziotto» a presidente della commissione antimafia. Si può riassumere così la carriera di Nicola Morra, oggi al centro di una bufera politico-giudiziaria dopo le gravi accuse mosse nei suoi confronti dai deputati di Forza Italia, Jole Santelli e Roberto Occhiuto. Nel mirino dei due esponenti forzisti finisce una registrazione vocale che uno dei portavoce del Movimento Cinque Stelle consegna alla Guardia di Finanza.
I protagonisti della vicenda
In questa vicenda sono coinvolti, com’è noto da ieri, anche l’ex candidato a sindaco Gustavo Coscarelli, l’ex segretario di Mario Occhiuto, Giuseppe Cirò e un consulente tecnico della procura di Cosenza, Maurizio Ponte. A questi si aggiungono l’ex procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini e il maresciallo della Guardia di Finanza di Cosenza, Domenico Portella. Entrambi, a distanza di pochi mesi dal “fattaccio”, sono scelti dal presidente Morra per far parte della commissione parlamentare antimafia. Il magistrato in qualità di consulente esterno a tempo pieno, mentre il finanziere ricopre il ruolo di segretario del politico grillino.
La procura di Cosenza indaga
Dalla chiusura indagini per il reato di bancarotta fraudolenta nei confronti di Mario Occhiuto emergono una serie di verbali che ricostruiscono la vicenda in questione. Persone sentite a sommarie informazioni dalla polizia giudiziaria della procura e dal pm Giuseppe Cozzolino. Le dichiarazioni di Ponte, Coscarelli e Cirò vanno in contraddizione rispetto a quanto dichiarato dal senatore agli stessi investigatori e magistrato, già titolare dell’inchiesta su piazza Bilotti, poi archiviata.
Il primo passaggio chiave è l’atto di delega d’indagine firmato il 21 febbraio 2018 dal procuratore aggiunto Manzini, che ordina di trascrivere il contenuto del cd-rom. Il magistrato chiede, inoltre, di avere la relazione entro il 26 febbraio, valutando se vi siano ipotesi delittuose.
Gli interrogatori di Morra e Ponte
Il primo ad essere sentito dal pm Cozzolino è il senatore Morra. Il 30 luglio 2018 è la giornata dedicata agli interrogatori. Sono le ore 11,15 quando l’agente delegato dal magistrato inizia a fare le prime domande all’esponente del Movimento Cinque Stelle. «All’incontro del 15 febbraio 2018 eravamo presunti io, Giuseppe Cirò, Gustavo Coscarelli, Maurizio Ponte e Dario Elia, che è un mio collaboratore parlamentare dall’aprile del 2013, ma lo conoscevo sin dal 2010-2011. Coscarelli è esperto di lavori pubblici e di legislazioni in materia urbanistica, mentre Ponte è un ingegnere geotecnico con competenze specifiche in materia di lavori pubblici».
Morra afferma di aver conosciuto Cirò «nel 2017 dopo che è esplosa la vicenda giudiziaria riguardante i rapporti con il sindaco di Cosenza. E’ stato conosciuto da alcuni attivisti del Movimento Cinque Stelle, i quali gli hanno chiesto se poteva aiutarci a comprendere meglio le dinamiche relative all’appalto concernente i lavori di piazza Bilotti».
L’interrogatorio, precisa il pm Cozzolino, verte esclusivamente sulle questioni relative al Mc Donald’s di piazza Bilotti di cui, per quello che risulta agli atti, si è parlato nel corso dell’incontro del 15 febbraio scorso. Morra, a tal riguardo, risponde: «Cirò mi riferì che voleva esibirmi alcuni documenti per chiarire meglio la situazione» quindi «ho ritenuto opportuno incontrarlo presso la mia abitazione e, per l’occasione, ho avvisato anche Coscarelli e Ponte in quanto in ragione delle rispettive competenze mi avrebbero aiutato a capire meglio le questioni esposte da Cirò».
Ponte, tuttavia, smentisce il senatore: «Mi sono ritrovato casualmente ad un incontro al quale partecipavano il senatore Morra, Cirò e Coscarelli». Il tutto si tenne «a casa di Morra, nel mese di febbraio/marzo». L’ingegnere dice di essere andato lì «per un saluto al senatore che sapevo essere presente presso la sua abitazione in quanto l’avevo contattato telefonicamente e lui mi aveva riferito di essere a Cosenza. Mi sono recato dal senatore non per parlare di qualcosa di specifico, ma solo per fargli un saluto essendo suo amico da tempo». Non coincide neanche l’orario della riunione. Ponte dichiara alla 21, mentre gli altri alle 17.30.
Tornando a Morra, il senatore prosegue. «L’unico a sapere della registrazione era il mio collaboratore. La verbalizzazione dell’incontro è stata effettuata per una forma di tutela. Ai tecnici ho anticipato che incontrando Cirò sarebbe stato necessario esaminare la documentazione sul piano tecnico e quindi avevo sostanzialmente bisogno della loro consulenza» che va in contraddizione con quanto dichiarato da Ponte.
L’argomento dell’incontro era la realizzazione del parcheggio di piazza Bilotti. «Sono stati esaminati i documenti nella disponibilità di Cirò, tra cui ricordo la planimetria della piazza. Sulla questione concernente il Mc Donald’s si è discusso della tempistica e della circostanza che nel progetto iniziale approvato dalla Regione Calabria non fosse prevista la costruzione dell’esercizio commerciale, delle violazioni della normativa antisismica commesse nella relativa costrizione, del nulla osta concesso dai vigili del fuoco, che forse non era neanche necessario, e di altre questioni strettamente tecniche». Morra, conclude così: «Cirò è andato via per primo, io sono rimasto con i due tecnici i quali mi hanno rappresentato le criticità che emergevano dalle dichiarazioni» dell’ex segretario di Occhiuto.
Anche in questo caso l’ingegnere Ponte racconta un’altra versione dei fatti. Il magistrato gli chiede per quanto tempo si fosse trattenuto all’incontro e il perito della procura risponde: «Per circa 30-40 minuti in quanto lasciai l’abitazione del senatore Morra nel mentre i soggetti sopra indicati stavano ancora affrontando qualche questione tecnica relativa ai lavori», riconducibili «alla criticità relativa alla mancanza del deposito dei calcoli della struttura metallica concernente il soppalco realizzato all’interno dell’esercizio commerciale, circostanza conosciuta da me poiché di dominio pubblico».
Arriva poi l’ennesima precisazione di Ponte rispetto alle parole di Morra: «Non ricordo di aver riferito nulla a proposito dei lavori di realizzazione del Mc Donald’s ma ho informato i presenti che ero stato nominato consulente tecnico del pm per la costruzione di piazza Bilotti». Conclusioni che la procura non condivise, archiviando il fascicolo. E ancora: «Non avevo documenti dietro» chiarisce Ponte, il secondo ad essere stato sentito da Cozzolino.
Interrogatorio di Cirò
Il terzo soggetto sentito a sommarie informazioni è Cirò. L’interrogatorio inizia alle 13.15. L’ex segretario di Occhiuto ammette di essere stato contattato dagli attivisti del M5S «i quali mi prospettavano la possibilità di un incontro col senatore Morra». Cirò lavora al Genio civile e spiega: «Ho appreso di una richiesta di autorizzazione per la realizzazione di un soppalco presso piazza Bilotti avanzata da una ditta privata, concessionaria dell’area da parte del Comune di Cosenza. La pratica edilizia riguardava la realizzazione di un soppalco nei locali sottostante piazza Bilotti che, per come emerso da una successiva denuncia inoltrata nel mio ufficio dalla minoranza politica del comune, in realtà erano stati già realizzati».
Le dichiarazioni di Cirò sono diverse sulla tempistica d’arrivo all’appuntamento a casa di Morra. Se Ponte dice di aver trovato già seduti l’ex segretario del sindaco, Coscarelli e Morra, Cirò a sua volta dichiara che «mi sono recato presso l’abitazione del senatore Morra, dove ho trovato presenti altre due persone – oltre al senatore ed al suo assistente di nome Dario – che non avevo mai visto, che mi sono stati presentati nell’occasione ma che non ricordo di aver più rivisto». Cirò precisa, inoltre, di non aver portato la cartina topografica di piazza Bilotti. «L’ho trovata già lì».
Sull’abuso edilizio che sarebbe stato commesso dalla ditta “Bilotti Parking, nel corso dell’interrogatorio, svela che la stessa aveva presentato un’istanza «in sanatoria, che è stata regolarmente approvata con atto a firma del dirigente Cairo». Cirò, infine, dice di essere andato via per primo.
Interrogatorio di Coscarelli
L’ultimo ad essere stato sentito è l’ingegnere Coscarelli. L’ex candidato a sindaco pentastellato afferma che nell’incontro si è parlato dell’apertura del Mc Donald’s. «Si è discusso sulla necessità, da parte dell’amministrazione comunale, di acquisire preventivamente il nuovo piano economico, prima di deliberare l’assenso alla locazione. Ricordo che in merito all’aspetto economico e gestionale dell’appalto per la locazione di una superficie da adibire a ristorazione chiesi espressamente a Cirò se avesse diretta conoscenza dei canoni di locazione stabiliti per verificare se i vantaggi procurati alla Bilotti Parking fossero superiori a quelli previsti nell’originario contratto di concessione e gestione della piazza Bilotti. In relazione alle mie richieste – aggiunge Coscarelli – Cirò non si dimostrò persona particolarmente capace di dare risposte esaustive, soprattutto nella parte squisitamente tecnico-amministrativa della questione». Continuando nell’interrogatorio, si fa riferimento all’abuso edilizio, «poi successivamente regolarizzato».
Sulla variazione d’uso degli spazi adibiti a ristorazione, Coscarelli precisa: «Anche su questo punto Cirò non ci diede concreti elementi di valutazione ed anzi ritengo che, essendo previsto già nell’iniziale progetto uno spazio dedicato al ristoro, la realizzazione dell’esercizio commerciale, anche se effettuata con qualche variazione di metratura, rientrava comunque nelle iniziali previsioni». Coscarelli smentisce poi tutti gli altri: «Io, Cirò, Ponte e il Senatore uscimmo dall’abitazione insieme e andammo via».
Dell’incontro svoltosi a casa di Morra, Coscarelli sottolinea che il senatore «un paio di giorni dopo mi riferì che avrebbe parlato con la dottoressa Manzini per esporgli le circostanze oggetto di discussione con Cirò», ribadendo prima che la riunione con l’ex segretario del sindaco «risultò poco produttiva. Morra mi chiese se ero disponibile eventualmente a confermare in giudizio quanto detto da Cirò. Io chiaramente acconsentii e gli chiesi se avesse per caso registrato il colloquio, domanda alla quale il predetto non rispose». Dunque, Morra in nome della «trasparenza», di cui si vanta, stava già pensando «da poliziotto» di suggerire alla magistratura di sentire i suoi “invitati” in un processo. Contro chi e per cosa non è dato ancora saperlo. (Antonio Alizzi)