giovedì,Marzo 28 2024

I Nas identificano le persone che hanno viaggiato con il paziente di Cetraro

Autorità sanitarie e forze dell’ordine al lavoro per capire quante persone abbia incontrato il paziente dializzato di Cetraro da sabato sera in poi. L’uomo, un 69enne residente a Casalpusterlengo, è originario della cittadina tirrenica, nella quale si reca spesso insieme alla moglie (anch’essa sottoposta al test), tornando nella casa che si trova a 5-6 chilometri

I Nas identificano le persone che hanno viaggiato con il paziente di Cetraro

Autorità sanitarie e forze dell’ordine al lavoro per capire quante persone abbia incontrato il paziente dializzato di Cetraro da sabato sera in poi. L’uomo, un 69enne residente a Casalpusterlengo, è originario della cittadina tirrenica, nella quale si reca spesso insieme alla moglie (anch’essa sottoposta al test), tornando nella casa che si trova a 5-6 chilometri di distanza dal centro abitato. 

E’ opportuno chiarire che, a norma di legge, il paziente di Casalpusterlengo non ha violato le direttive imposte dal Governo, entrate in vigore nella giornata di domenica. A spiegarcelo è stato il vicesindaco del comune in provincia di Lodi, Piero Junior Mussida, contattato questa mattina da Cosenza Channel. 

Ecco la provenienza degli altri passeggeri

In attesa della conferma o della smentita dell’Istituto Superiore della Sanità, i carabinieri del Nas – diretti dal capitano Vincenzo Pappalardo – hanno ricostruito tutto il viaggio fatto dall’uomo di Cetraro che, partito da Piacenza sabato sera, è giunto a Rende, nella giornata di domenica. Nel pullman – secondo quanto riferiscono gli investigatori – c’erano circa 24 persone, più i due autisti.

I passeggeri erano non solo della Calabria, ma anche della Campania e della Basilicata. L’attenzione delle autorità sanitarie, quindi, è rivolta a capire se queste persone avranno nei giorni a seguire i sintomi del coronavirus. Per ora sono tutte in isolamento, così come i parenti del paziente di Cetraro che, da domenica fino a giovedì scorso, hanno visitato la sua abitazione per salutarlo.

L’ultima parola tocca all’Istituto Superiore di Sanità

Secondo quanto apprende Cosenza Channel, inoltre, l’uomo sarebbe andato in centro per una cerimonia funebre. Ciò significa che ha pienamente partecipato alla vita quotidiano del paese. Non vuol dire, tuttavia, che abbia per forza di cose contagiato tutte le persone che ha visto. La situazione, dunque, è in continua evoluzione.

Dal 28 febbraio in poi tocca all’Istituto Superiore di Sanità convalidare i casi di coronavirus che il Dipartimento della Protezione civile e il ministero della Salute, riportano ufficialmente attraverso le regioni. Il primo test è risultato positivo, mentre il secondo era negativo. Questo non vuol dire nulla sia in un senso o nell’altro. L’ultima parola spetta, lo ripetiamo, all’Istituto Superiore di Sanità. 

Articoli correlati