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Piazza Bilotti, Cirò racconta la «via crucis» di Tucci al Genio civile

Giuseppe Cirò è l’ex segretario personale di Mario Occhiuto. I due hanno avuti rapporti sin dall’inizio della sua avventura in politica fino al giorno in cui il sindaco di Cosenza decide di rimuoverlo, accusandolo di aver fatto la “cresta” sui soldi pubblici. Accusa che riguarderà anche l’architetto di Cosenza qualche mese dopo, ma il procedimento

Piazza Bilotti, Cirò racconta la «via crucis» di Tucci al Genio civile

Giuseppe Cirò è l’ex segretario personale di Mario Occhiuto. I due hanno avuti rapporti sin dall’inizio della sua avventura in politica fino al giorno in cui il sindaco di Cosenza decide di rimuoverlo, accusandolo di aver fatto la “cresta” sui soldi pubblici. Accusa che riguarderà anche l’architetto di Cosenza qualche mese dopo, ma il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari.

Nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Cosenza su piazza Bilotti, Giuseppe Cirò ricopre il ruolo di testimone. I finanzieri, su mandato della Dda di Catanzaro, lo hanno sentito come persona informata sui fatti. E’ il 7 febbraio 2019, quando il funzionario regionale si presenta negli uffici di viale Cosmai per rispondere alle domande delle Fiamme Gialle. Ecco cosa dice.

Cosa disse Cirò alla Guardia di Finanza su Occhiuto e Tucci

«Ricordo che il collaudo finale è stato firmato dal dirigente pro-tempore Ing. Antonio Cairo, mentre l’intera pratica dall’inizio dei lavori era stata affidata al funzionario Ing. Giuseppe Rende. Ricordo il periodo di fine dicembre 2016 come un periodo di “via crucis” quotidiana presso gli uffici dell’ex Genio civile, tra l’ing. Tucci, l’Ing. Alvaro e il Rup Converso. Altresì ricordo che circa due giorni dopo il Natale 2016 vidi nell’ufficio del sindaco Occhiuto il dirigente dell’epoca del Genio Civile, l’ing Antonio Cairo che conosco bene in quanto mio dirigente regionale».

Sempre Cirò racconta ai finanzieri un altro capitolo della vicenda di piazza Bilotti. «Per quanto attiene all’appalto di piazza Bilotti, ricordo che rispetto alla presentazione del Sal, le liquidazioni erano molto celeri sulla base di precise indicazioni che provenivano direttamente dal sindaco. Preciso che vista la quantità enorme dei documenti allegati ai SAL, a volte ritengo, sulla base della mia esperienza, non vi fosse il tempo sufficiente per analizzare i documenti con il necessario scrupolo. A titolo di esempio – afferma Cirò – quando parliamo di materiale a piè d’opera, il Rup dovrebbe verificare che i materiali siano o presso il cantiere o in alternativa presso una sede dichiarata dal fornitore». 

Le «pressioni» di Tucci e Barbieri per il SAL di dicembre 2016

La Guardia di Finanza, inoltre, ha chiesto a Cirò anche la modalità e tempestiva di liquidazione del Sal del mese di dicembre 2016, periodo nel quale era segretario personale del sindaco. «Posso riferire che sino a quel momento la tempistica tra la presentazione del SAL e la sua liquidazione era particolarmente ravvicinata e celere. Dico questo per conoscenza diretta, tranne solo in un caso quando si ebbero difficoltà nel reperimento delle disponibilità di cassa, se non erro nel 2015».

«Il SAL di dicembre 2016 fu presentato dall’impresa i primi giorni di dicembre e stranamente non venga pagato con la stessa tempistica con cui erano stati pagati i precedenti. Ricordo pressioni continue da parte dell’impresa e del direttore dei lavori per la liquidazione del SAL che ritardava. Quando mi rivolsi al sindaco perché ricevevamo continue richieste» Mario Occhiuto avrebbe risposto «alla presenza del direttore dei lavori “paghiamo quando ci date la piazza”». 

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