Movida, preoccupazione dei sindaci. E arrivano 60mila volontari a “controllare”
«In settimana dalla Protezione civile lanceremo il bando per il reclutamento di 60.000 assistenti civici. Il bando è rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali. Saranno individuati su base volontaria, coordinati come sempre nell’emergenza dalla Protezione civile che indica alle Regioni
«In settimana dalla Protezione civile lanceremo il bando per il reclutamento di 60.000 assistenti civici. Il bando è rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali. Saranno individuati su base volontaria, coordinati come sempre nell’emergenza dalla Protezione civile che indica alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale e impiegati dai sindaci per attività sociali, per collaborare al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione». Lo annunciano in una nota congiunta il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari. Questo perché in seno alle amministrazioni comunali c’è molta preoccupazione circa l’esplosione della movida.
Movida, sindaci preoccupati
Che la movida sfrenata preoccupi e non poco amministrazioni comunali e medici, è cosa risaputa. In Calabria il caso più eclatante è quello di Castrovillari, dove Lo Polito ha fissato il coprifuoco e chiuso due locali del centro. Ma in Italia la preoccupazione è generalizzata. Tante persone segnalate sul lungomare di Napoli. Multa a 18 cittadini in tre ore a Bari. Ancora affollate le strade di Foggia. Gli assembramenti serali nel centro delle città continuano a essere la maggiore preoccupazione dei sindaci impegnati nel far rispettare le norme per il contenimento del contagio da coronavirus. Ormai, da Nord a Sud, aumentano le ordinanze e vengono intensificati i controlli introdotti per evitare affollamenti. A Perugia bar e locali devono chiudere alle 21 in centro e nell’area di Fontivegge. Ieri dal capoluogo umbro non è arrivata nessuna segnalazioni di problemi. Stessa decisione presa a Brescia dal sindaco Emilio Del Bono dopo che venerdì la gente ha riempito Piazzale Arnaldo e due vigili sono stati aggrediti. Insomma, un quadro preoccupante che non lascia per nulla sereni.