Tentata rapina in banca a Cosenza, arrestato Francesco Vencia
La Squadra Mobile di Cosenza, in meno di un mese, ha individuato l'autore della tentata rapina in una banca: si tratta di Francesco Vencia.
In poco meno di un mese magistratura e Polizia di Stato chiudono il cerchio sul tentativo di rapina perpetrato in un istituto bancario situato su corso Mazzini, a Cosenza, alcune settimane fa.
Infatti nel pomeriggio di ieri, la Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa lo stesso giorno dal G.I.P. presso il Tribunale ordinario di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica, diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo, nei confronti di Francesco Vencia di 46 anni, di Cosenza, ritenuto responsabile dei reati di rapina, violenza privata, porto abusivo di oggetti atti ad offendere, evasione. (LEGGI QUI LE DICHIARAZIONI DEI DIPENDENTI DELLA BANCA)
La reazione dei dipendenti ha intimorito il rapinatore
Il tentativo di rapina era avvenuto attorno alle ore 11 del giorno 17 giugno scorso allorquando un individuo, indossante una tuta da meccanico, un cappellino e una mascherina, era entrato all’interno della filiale dell’istituto bancario “Banca Popolare di Bari”, e dopo aver scavalcato il vetro che divide le casse dal pubblico, sotto la minaccia di un taglierino, Francesco Vencia avrebbe intimato ad alcuni dipendenti di consegnare il denaro contenuto nelle casse.
Nella circostanza l’azione criminale del malvivente ha incontrato l’inaspettata reazione di alcuni dipendenti che lo hanno affrontato, anche brandendo alcune sedie, cogliendolo alla sprovvista per cui Vencia non ha potuto fare altro che farsi scudo con un cliente lì presente per guadagnare l’uscita e scappare via.
Così la polizia ha individuato Francesco Vencia
All’individuazione dell’autore della rapina, si è giunti grazie a una serie di accurati accertamenti: più specificamente, Francesco Vencia è stato individuato attraverso il riconoscimento fisiognomico fatto in base all’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza dagli uomini della IV sezione “Reati contro il patrimonio” della Squadra Mobile e, parallelamente, attraverso la comparazione delle impronte digitali trovate sulla scena del crimine dagli specialisti del Gabinetto provinciale di Polizia Scientifica della Questura. L’arrestato dovrà rispondere anche del reato di evasione atteso che il giorno della rapina si trovava in regime di arresti domiciliari. L’uomo ora si trova nel carcere di Castrovillari ed è difeso dall’avvocato Antonio Ingrosso.
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