giovedì,Marzo 28 2024

Le verità di Nino Spirlì (a Tagadà) smentite dai fatti (e dall’Asp di Cosenza)

Spirlì ha sostenuto a Tagadà che i dati della Terapia Intensiva di Cosenza sono stati modificati per un precedente errore di trasmissione. La verità, tuttavia, è un'altra.

Le verità di Nino Spirlì (a Tagadà) smentite dai fatti (e dall’Asp di Cosenza)

Nino Spirlì, presidente facente funzioni della Regione Calabria, nel pomeriggio di oggi ha partecipato come ospite alla trasmissione “Tagadà” in onda su La7. Oltre a parlare del possibile incarico di Gino Strada («non abbiamo bisogno di lui»), fondatore di Emergency, l’esponente calabrese della Lega ha risposto alle domande sulla modifica dei dati della Terapia Intensiva di Cosenza. Ha esposto le sue verità che, tuttavia, sono smentite dai fatti.

Questa testata, non avendo “anelli al naso” né tantomeno il prosciutto davanti agli occhi, racconta l’attualità calabrese senza filtri e ci sembra assurdo che la Regione Calabria, nella persona del presidente ff Nino Spirlì, continui a sostenere una cosa insostenibile: i dati della Terapia Intensiva di Cosenza sono stati cambiati, dando un’interpretazione unica sulla faccia della terra. E sapete chi smentisce ogni giorno il presidente ff Nino Spirlì e il responsabile dell’emergenza Covid, Antonio Belcastro? Lo fa ogni sera il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza, inviando l’infografica aggiornata dei ricoveri e delle persone poste a domicilio.

La Regione Calabria, infatti, è l’unica che divide i pazienti ricoverati FISICAMENTE in Rianimazione tra chi viene intubato e chi ha il cosiddetto casco. Nel primo caso si parla di Terapia Intensiva, nel secondo invece di sub-intensiva. Per la Regione Calabria, quindi, contano solo i primi pazienti che il 3 novembre scorso, secondo quanto riportato nell’aggiornamento dei casi regionali, erano soltanto due, avendone decurtati 14 di sub-intensiva, trasferiti poi nella categoria “altri reparti Covid“. Un escamotage per far vedere che i casi in Terapia Intensiva sono gestibili, quando invece i posti letto in Rianimazione sono quasi totalmente occupati da pazienti Covid (dato aggiornato a ieri sera).

Il pronto soccorso di Cosenza è al collasso

Spirlì ha affermato di avere una comunicazione ufficiale da parte dell’Asp di Cosenza sulla diminuzione dei ricoveri in Rianimazione, risalente al 3 novembre scorso. Bene, allora la pubblichi sul sito ufficiale della Regione Calabria, smentendo noi, l’Asp di Cosenza e tutti coloro i quali pensano che si tratti di una “manipolazione dei dati” per evitare, tardivamente, la zona rossa. Si tratta, tuttavia, di una mancanza di trasparenza a livello nazionale che il ministero della Salute e il premier Conte dovrebbero monitorare da vicino, rendendosi conto della reale situazione ospedaliera in Calabria, e soprattutto a Cosenza, dove il pronto soccorso è al collasso e l’Azienda ospedaliera non sa più dove sistemare i nuovi ricoverati.

Se qualcuno pensa quindi di prendere in giro i calabresi, sappia che si sta prendendo in giro da solo. I calabresi sono consapevoli più di chi li governa delle difficoltà ospedaliere che ogni giorno vivono medici e infermieri. Se Spirlì ritiene che in Rianimazione le cose vanno abbastanza bene, lo sfidiamo a portare a Tagadà o in un’altra trasmissione, il primario del reparto, il dottore Pino Pasqua (LEGGI QUI LA NOSTRA INTERVISTA), che sicuramente potrà confermare o smentire le “tabelline” del presidente facente funzioni della Regione Calabria.

In attesa che qualcuno dei giornalisti nazionali apra gli occhi e non si limiti a parlare di argomenti calabresi in modo superficiale, come sta avvenendo in questi giorni, dalla Rai a Mediaset, senza escludere La7, riportiamo i bollettini dell’Asp di Cosenza dal giorno in cui, o meglio dalla sera in cui la Regione Calabria ha deciso di modificare i dati della Terapia Intensiva di Cosenza.

I bollettini dell’Asp di Cosenza

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