Report dell’ISS: in Calabria si abbassa l’indice Rt ma rimangono le criticità
Cala l'indice Rt in Calabria, così come a livello nazionale, ma rimangono le criticità nel tracciare i contagi. Ecco il nuovo report dell'Iss
L’ultimo monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute delinea un quadro epidemico sempre grave, ma con la variazione dell’indice Rt che cala in tutte le regioni italiane. In Calabria, ad esempio, scende a 1,38. Tuttavia, nella nostra regione permangono tutte le criticità. Si aggrava, da questo punto di vista, la capacità di tracciamento dei contagi.
Ci sono, infatti, difficoltà oggettive nel processare i tamponi, considerando anche l’elevato numero di persone che, essendo risultate positive al test rapido, sono in attesa del test molecolare. Sembra che solo in provincia di Cosenza i positivi ai tamponi antigenici sono più di 500. Ciò dimostra che la chiusura della “zona rossa” non è stata giusta, ma anche fondamentale per il prosieguo dell’epidemia.
Le conclusioni dell’Istituto Superiore di Sanità
Nel report 2 – 8 novembre 2020 vengono evidenziate le note criticità italiane. Gli scienziati, pertanto, consigliano altre misure restrittive – già prese oggi dal ministero della Salute con la chiusura totale di Campania e Toscana – che potrebbero aumentare nella prossima settimana.
La cabina di regia, dunque, arriva alle seguenti conclusioni:
- L’epidemia in Italia seppur intensificandosi per gravità a causa di un aumentato impatto sui servizi assistenziali, mostra una lieve riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente che potrebbe essere un segnale precoce di impatto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre 2020. Tale andamento non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti.
- Nella maggior parte del territorio nazionale la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 3 con diminuzione nel numero di Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4.
- Con la rapida crescita dell’incidenza è sempre più frequente l’impossibilità di tenere traccia di tutte le catene di trasmissione e si osserva un rapido aumento del carico sui servizi assistenziali con aumento dei tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri sia in area critica che non critica. Coerentemente, la situazione descritta in questa relazione evidenzia forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale, in un numero crescente di Regioni/PA, o imminente dellesoglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri. Questo interessa l’intero territorio nazionale.
- Si conferma che è necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.
- Sono in aumento le Regioni/PA che sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive, questo prevede la valutazione di specifiche misure da adottare alivello provinciale e regionale in base al documento “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.
- Venti Regioni/PA sono classificate a rischio alto e una a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese configurando di fatto su tutto il territorio nazionale un rischio elevato di epidemia.