venerdì,Marzo 29 2024

E’ la giornata contro la violenza sulle donne. Difficoltà a denunciare nel lockdown

Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dal report “Un anno di Codice Rosso reati spia e femminicidi” realizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale emerge che se il trend è in diminuzione per gli omicidi di donne nel 2019 (111) rispetto al 2018 (141), in linea con la diminuzione

E’ la giornata contro la violenza sulle donne. Difficoltà a denunciare nel lockdown

Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dal report “Un anno di Codice Rosso reati spia e femminicidi” realizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale emerge che se il trend è in diminuzione per gli omicidi di donne nel 2019 (111) rispetto al 2018 (141), in linea con la diminuzione generale degli omicidi, una controtendenza si registra nei primi nove mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con un aumento del 7,3% (88 donne uccise nel 2020 a fronte di 82 del 2019).

Stesso trend in aumento se analizziamo le vittime in ambito familiare/affettivo che passano dal 68 a 77 (con un aumento del 13,2%), uccise in prevalenza da partner o ex partner (e solo per il 28% nel 2020 per mano di genitori o figli). I moventi più frequenti dei femminicidi sono la lite e i motivi passionali.

Stalking e violenza domestica

Quanto ai provvedimenti amministrativi in materia di violenza di genere, nel periodo 1 gennaio-19 novembre 2020, i Questori hanno emanato 1.055 ammonimenti per stalking, 956 per violenza domestica e 352 provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare.

Dei quattro delitti introdotti il 9 agosto 2019 dal cosiddetto “Codice Rosso”, quello che ha fatto registrare più trasgressioni (1.741 dal 9 agosto 2019 all’8 agosto 2020), spesso sfociate in condotte violente nei confronti delle vittime, è la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare. Le regioni dove si sono registrate più violazioni sono la Sicilia, il Lazio e il Piemonte.

Difficoltà denunce nel lockdown

Nel periodo gennaio-settembre di quest’anno, confrontato con lo stesso periodo del 2019, si registra un calo dei reati spia (come lo stalking, i maltrattamenti in famiglia e le violenze sessuali), rispetto allo scorso anno, emerge dal report. Numeri che risentono evidentemente anche della difficoltà di denunciare del periodo del lockdown, dove tutte e tre le fattispecie fanno registrare un calo.

La fascia d’età più colpita è quella che va da 31 a 44 anni, le vittime sono italiane nell’80% dei casi (81% nel 2019), mentre, tra le vittime straniere, predominano quelle di nazionalità romena, anche in relazione alla maggior presenza sul territorio nazionale. Anche gli autori di tali reati hanno un’età compresa tra 31 e 44 anni (39%), in prevalenza sono italiani (74%) e solo il 2% sono minorenni (1% nel 2019).

Revenge Porn

Sono 718 le denunce per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, cosiddetto revenge porn. L’81% hanno riguardato vittime di sesso femminile (per l’83% maggiorenni e per l’89% italiane), episodi distribuiti nell’anno con un andamento altalenante e un picco nel mese di maggio con 86 fattispecie. La regione che registra più denunce è la Lombardia, seguita da Sicilia e Campania.

Matrimoni forzati

Sono undici i reati che si sono registrati in un anno relativi al delitto di costrizione o induzione al matrimonio, altra figura introdotta dalla legge 69/2019 e volta a contrastare il fenomeno dei cosiddetti matrimoni forzati e delle spose bambine: il 36% delle vittime è risultato minorenne. E’ quanto emerge dal report “Un anno di Codice Rosso reati spia e femminicidi” realizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale.