venerdì,Marzo 29 2024

Cosenza, “cresta” sui soldi pubblici: quattro indagati

La procura di Cosenza chiude le indagini su Giuseppe Cirò e Mario Occhiuto. Sotto inchiesta anche Bruno Palermo e Francesca Ada Federico.

Cosenza, “cresta” sui soldi pubblici: quattro indagati

Il pubblico ministero Giuseppe Visconti ha chiuso l’inchiesta sui presunti casi di peculato nel comune di Cosenza. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno acceso i riflettori su Giuseppe Cirò, ex capo segreteria del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, lo stesso primo cittadino bruzio, Francesca Ada Federico, economo del comune di Cosenza a partire dal 27 luglio 2014, e Bruno Palermo, economo del comune di Cosenza fino al 2014. 

Secondo la ricostruzione accusatoria, Occhiuto e Cirò avrebbero lucrato sui soldi pubblici, presentando rimborsi per missioni prive di idonea documentazione giustificativa. Tutto ciò sarebbe avvenuto con la complicità dei dipendenti comunali. Soltanto nel 2013, la Finanza ha evidenziato la cifra di 18.792,78 euro quale somma percepita indebitamente da Cirò e Occhiuto, da cui nasce il procedimento penale, a seguito della denuncia presentata in procura contro l’allora segretario, poi rimosso dall’incarico. Nel 2013, inoltre, gli inquirenti contestano spese di soggiorno, pranzi e cene. In alcuni casi, i finanzieri non avrebbero rinvenuto la ricevuta dell’albergo presso la struttura alberghiera interessata. Le altre cifre contestate sono: 

  • 17.292,63 per il 2014 (periodo in cui l’economo era Palermo)
  • 12.271,91 per il 2014 (periodo in cui sopraggiunge la Federico)
  • 3.374,12 euro per il 2014 (periodo contestato a Cirò e Federico)
  • 2.692,70 euro per il 2015 (periodo contestato a Cirò e Federico)
  • 5.588,99 per il 2016 (periodo contestato a Cirò e Federico)
  • 21.286,60 euro per il 2015
  • 24.991,10 euro per il 2016
  • quattro acconti da 1000 euro ciascuno nel 2017 (periodo periodo contestato a Occhiuto e Federico)

I quattro indagati ora avranno 20 giorni di tempo per presentare una memoria difensiva o scegliere di farsi interrogare dal magistrato che ha coordinato le indagini. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Nicola Carratelli, Francesco Chiaia, Mario Ossequio e Maria Francesca Altomare.

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