giovedì,Ottobre 10 2024

Processo Overture, in aula la “vita criminale” di Alfonsino Falbo

La Dda di Catanzaro ha esaminato il collaboratore di giustizia Luca Pellicori che ha parlato del presunto capo dell'associazione dedita al narcotraffico

Processo Overture, in aula la “vita criminale” di Alfonsino Falbo

Si è svolta nel pomeriggio di oggi la seconda udienza del processo “Overture”, la maxi operazione della Dda di Catanzaro contro due gruppi criminali distinti e separati: uno riconducibile ad Alfonsino Falbo e l’altro a Gianfranco Sganga.

Il pm Corrado Cubbellotti ha sentito in aula il collaboratore di giustizia Luca Pellicori, ex contabile del sodalizio capeggiato da Marco Perna, condannato in via definitiva per narcotraffico. Il pentito cosentino ha risposto alle domande riguardo la presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Processo Overture, le contraddizioni di Pellicori sulla figura di Alfonsino Falbo

I quesiti dell’accusa si sono concentrati principalmente su Alfonsino Falbo, che gli investigatori ritengono sia il capo dell’organizzazione criminale. Entrando nel merito della questione, Pellicori ha spiegato che il principale imputato faceva parte del gruppo Perna fino al 2012. Poi sorsero, a suo dire, dei contrasti con il cognato, al punto tale che decise di aderire al clan “Rango-zingari” e successivamente al gruppo Sganga. Entrambe le dichiarazioni sono state prese al balzo dalla difesa di Falbo, assistito dall’avvocato Antonio Ingrosso, il quale ha fatto emergere alcune contraddizioni che possiamo definire documentali.

Alfonsino Falbo mai coinvolto in inchieste sugli “zingari”

Alfonsino Falbo non è mai stato indagato nell’inchiesta denominata “Nuova Famiglia-Doomsday”, meglio conosciuta come “Rango-zingari”, con la contestazione di far parte di quel clan, storicamente avverso alla sua “formazione criminale”. Stessa cosa dicasi per la presunta vicinanza a Sganga. Overture, come detto, comprende due indagini in una.

Nei capi d’accusa formulati contro il presunto capo di “San Vito”, non figura il nome di Alfonsino Falbo, quale partecipe della presunta associazione mafiosa. D’altronde se così fosse stato, la Dda di Catanzaro avrebbe accusato l’imputato anche di 416bis e non solo di narcotraffico. Non combaciano neanche i periodi temporali, visto che i fatti addebitati a Falbo partono dal 2017 in poi, mentre quelli riferiti a Sganga sono più recenti.

Un altro aspetto richiamato da Pellicori è stato quello delle presunte attività estorsive di Alfonsino Falbo. Il legale di fiducia ha chiesto al collaboratore di raccontare fatti specifici e lo stesso ha menzionato eventi che erano presenti nell’operazione “Magnete”, dove Falbo fu prosciolto in udienza preliminare. Infine, il tribunale collegiale di Cosenza ha conferito l’incarico a due periti di trascrivere le intercettazioni telefoniche. L’udienza è stata rinviata al 10 febbraio 2022 per ulteriore attività istruttoria.

Articoli correlati