Cosenza piange un altro artista. Vola in cielo anche Antonello Antonante
Altro lutto nel mondo della cultura della città dei bruzi. Dopo Franco Dionesalvi, suo grande amico, muore anche il fondatore del Centro RAT – Teatro dell’Acquario
Un’altra drammatica notizia scuote il mondo culturale cosentino. Si è spento Antonello Antonante, fondatore del Centro RAT – Teatro dell’Acquario, già direttore artistico del Teatro Rendano, attore, sceneggiatore, lucido innovatore del palco scenico. Era anche grande amico proprio di Franco Dionesalvi, anche lui deceduto quest’oggi, con il quale aveva condiviso larghi tratti del suo percorso artistico. Antonello Antonante da tempo era malato. Alla compagna di una vita, Dora Ricca, ed alla sua famiglia le condoglianze del nostro network.
La nota di Franz Caruso
«Nel giorno della scomparsa di Franco Dionesalvi, registriamo, purtroppo, un’altra grave perdita per la nostra città e per la cultura cosentina, a causa della scomparsa anche di Antonello Antonante, amico e storico fondatore del Centro Rat-Teatro dell’Acquario». Lo ha affermato il Sindaco Franz Caruso in un messaggio di cordoglio diffuso dopo aver appreso la notizia. «Desta stupore e meraviglia – sottolinea il primo cittadino – che tutto sia accaduto nello stesso giorno, considerato il rapporto di particolare amicizia e di grande collaborazione che è sempre esistito tra questi due nomi importanti della cultura della nostra città. Diventa quasi incredibile credervi».
«Antonello Antonante, uomo di teatro a tutto tondo – ha aggiunto Franz Caruso – ha attraversato le diverse professioni del palcoscenico: attore, regista, organizzatore, drammaturgo, direttore artistico. Per Cosenza è stato artefice di particolari colpi ad effetto ed ingaggi singolari, portando nel teatro di via Galluppi i nomi più significativi del teatro di ricerca: da Giorgio Barberio Corsetti a Remondi e Caporossi, tanto per citare solo alcuni di questi artisti. Fu anche tra i promotori dell’arrivo a Cosenza, nel 1988, di Dario Fo, cui il Centro Rat dedicò un vero tributo con la messa in scena, ma al Cinema Teatro Citrigno, del testo per eccellenza del premio Nobel “Mistero Buffo”. Antonello Antonante fu anche direttore artistico del Teatro “Rendano” di Cosenza, dal 2007 al 2011 e che aspirava a trasformare in un cantiere teatrale in movimento ed in laboratorio permanente, in grado di funzionare tutto l’anno e non solo durante le stagioni di lirica e prosa. Anche per lui studieremo un modo per ricordarlo adeguatamente».
Il Sindaco Franz Caruso ha poi espresso a Dora Ricca, compagna di Antonello Antonante, nella vita e dietro le quinte, alla figlia Renata che ha ereditato dai genitori il fuoco sacro del teatro, le più sentite condoglianze. Un pensiero particolare e sentimenti di sincera vicinanza il Sindaco ha, inoltre, indirizzato a tutta la famiglia del Centro Rat-Teatro dell’Acquario.
Il cordoglio Maria Funaro, vice sindaco di Cosenza
«Senza Antonello Antonante saremmo stati tutti più poveri. La nostra città intera lo sarebbe stata. Ha creato, inventato, organizzato il teatro, in tutte le sue forme, in una città non sempre semplice come Cosenza. Ci ha creduto e ha fatto in modo che tutti quanti noi credessimo in certe possibilità. Mi piace pensarlo come il suo Giufà, a rincorrere le sue radici in quel palcoscenico enorme che è il Mediterraneo. Col suo immancabile basco a contenere idee e pensieri che tratteniamo ancora qui con noi. Dora e Carlo, avete l’eredità meravigliosa di un uomo gigantesco». Lo afferma in una nota Maria Pia Funaro, vice sindaco di Cosenza.
Le parole di Marcello Manna
«Il passaggio in Calabria dei maggiori drammaturghi del teatro contemporaneo lo si deve ad Antonello Antonante, padre fondatore dell’Acquario, luogo liberato, crocevia di culture e patrimoni, energie e menti del panorama culturale regionale, nazionale ed internazionale. Oggi perdiamo uno dei pilastri della nostra Atene, figura capace di coniugare tradizione e avanguardia, passione e ideologia, riferimento culturale per noi tutti. Che la terra gli sia lieve e le assi del suo teatro tornino ad essere calpestate e i fari illuminare ad aeternum il suo importante lascito». A sostenerlo è Marcello Manna, presidente Ance e sindaco di Rende.