La procura generale di Catanzaro ha depositato il primo verbale del nuovo pentito di Cosenza Danilo Turboli, diventato collaboratore di giustizia tra fine ottobre e inizio novembre. Notizia che Cosenza Channel aveva anticipato, al termine della prima udienza in Corte d’Appello a Catanzaro, dove Turboli è imputato, con il rito abbreviato, insieme ad altre persone, ovvero Roberto Porcaro, Andrea D’Elia e Carlo Drago.

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Il primo verbale di Danilo Turboli, è pieno di omissis, in quanto le sue dichiarazioni avranno senza dubbio dato il via ad altri procedimenti penali, sui quali ovviamente vige il massimo riserbo istruttorio. Secondo quanto si apprende, il pentito Danilo Turboli si è autoaccusato delle estorsioni e di una presunta tentata estorsione compiuta negli anni passati. Fatti delittuosi, secondo la Dda di Catanzaro aggravati dal metodo mafioso, contenuti nel processo “Testa di Serpente“.

Danilo Turboli, inoltre ha accusato Roberto Porcaro di essere il mandante dei reati che gli vengono contestati in concorso con altre persone, tra cui il fratello, per il quale il pentito avrebbe escluso responsabilità circa le contestazioni che sono in comune. Questi sono gli unici passaggi non omissati, visto che le propalazioni possono essere utilizzate in secondo grado e quasi certamente nel processo con il rito ordinario in corso di svolgimento a Cosenza.

Sono previsti, infine, alcuni concordati sulle pene dopo la sentenza di condanna del 24 novembre 2021. Definitive in tal senso le assoluzioni di Antonio Colasuonno e dell’ex poliziotto Dario Brancaleone, nonché la condanna del collaboratore di giustizia Celestino Abbruzzese. Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Cristian Bilotta, Cesare Badolato, Luca Acciardi e Francesco Santelli.