giovedì,Marzo 28 2024

Corruzione a Catanzaro, Marcello Manna sceglie l’abbreviato: ecco perché

Gli avvocati del legale cosentino hanno avanzato richiesta di rito alternativo condizionato all'escussione di due consulenti di parte che risponderanno alle domande sul video del 30 maggio 2019

Corruzione a Catanzaro, Marcello Manna sceglie l’abbreviato: ecco perché

Si entra nella fase calda del processo contro l’avvocato Marcello Manna, sindaco sospeso di Rende, imputato a Salerno per corruzione in atti giudiziari in concorso con l’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini. La storia è nota.

Il penalista di Cosenza, secondo il magistrato sospeso dal Consiglio Superiore della Magistratura e condannato anche in appello nel procedimento “Genesi“, avrebbe corrotto Petrini per fare assolvere il boss di Cosenza Francesco Patitucci, accusato all’epoca di aver deciso, insieme al clan degli “zingari”, di uccidere Luca Bruni della famiglia dei “Bella bella” di Cosenza.

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Patitucci, condannato a 30 anni in primo grado con il rito abbreviato, nel processo di secondo grado fu assolto. Sentenza poi confermata anche in Cassazione. Ma per la procura di Salerno, dietro a quella decisione, ci sarebbe qualcosa d’illecito che, a dire dei pm campani, sarebbe stato immortalato dal video a disposizione dell’autorità giudiziaria, nel momento in cui Manna consegna una busta chiusa a Petrini, all’interno di una stanza situata presso la Corte d’Appello di Catanzaro.

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Fu proprio Petrini ad accusare Manna di aver consegnato una somma di denaro in contati. Accusa che il penalista di Cosenza ha sempre rispedito al mittente, ritenendo di essere vittima di un complotto. La “partita” giudiziaria si giocherà comunque in abbreviato. Il gup di Salerno infatti ha ammesso la richiesta degli avvocati Nicola Carratelli e Riccardo Olivo, condizionato all’escussione di due consulenti di parte che risponderanno sulla validità e integrità del video del 30 maggio 2019.

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