Rende, Talarico e Principe urlano no al Psc: «Si paga dazio ai privati» | VIDEO
"Le mani sulla città" è stato il tema del partecipato incontro organizzato al Museo del Presente. All'orizzonte anche una possibile alleanza elettorale
Mentre a Palazzo dei Bruzi le massime rappresentanze politiche di Cosenza, Rende e Castrolibero danno vita all’Ambito Unico dei Trasporti, dall’altra parte del Campagnano si discute se portare o meno il PSC in consiglio comunale. La maggioranza non ha ad oggi i numeri per approvarlo in un’assise dedicata e la minoranza guidata da Mimmo Talarico e Sandro Principe fa le barricate. Con l’eloquente slogan «le mani sulla città», hanno organizzato ieri un partecipato incontro al Museo del Presente per diffidare l’amministrazione Manna dal dare attuazione al Piano Strutturale Comunale che hanno in mente.
La situazione in cui versa il municipio rendese, con sindaco e vicesindaca lontani dalla res pubblica per le note vicende giudiziarie, sta spingendo i gruppi di opposizione, spalleggiati da associazioni e parte dei sindacati, ad alzare il livello del battage politico. Discussione, a dire il vero, che non ha mai viaggiato su binari tranquilli e che ha regalato spesso spunti di forte scontro. Le quattro sigle che compaiono in locandina potranno ritrovarsi fianco a fianco in vista delle prossime elezioni. Si tratta di Attiva Rende, della Federazione Riformista, di Italia del Meridione e del movimento Noi.
Talarico: «E’ un dazio da pagare ai privati»
«E’ in atto un tentativo maldestro della maggioranza che vuole proporre un piano regolatore per stravolgere in negativo l’assetto urbanistico della città». Il consigliere Mimmo Talarico non ha dubbi e spiega: «Siamo qui per dire no e proporre un’idea diversa per i prossimi anni. Non possiamo permettere un riversare di volumi eccessivi lungo viale Parco. Più in generale – dice – la parte pubblica del territorio verrebbe ridimensionata a favore di pochi privati cittadini. Siamo di fronte ad un dazio da pagare ai sostenitori di questa giunta, ma la loro esperienza è arrivata alla fine: manca solo l’atto amministrativo».
Principe: «Hanno provato a privatizzare anche i morti»
Sandro Principe entra ancora più nel dettaglio. «E’ in atto uno stravolgimento di quella che è stata Rende finora, una città che accoglie e che dà servizi e lavoro grazie alla sua zona industriale – evidenzia -. Ci sono tanti punti di aggregazione, con il senso del bene pubblico molto alto. In questi anni si è tentato di smontare pezzo dopo pezzo questo tipo di territorio. Hanno provato a privatizzare anche i morti, portando i defunti nei castagni vicino a San Fili. Rende non è perfetta, sia chiaro, ma è attrezzata nel migliore modo possibile. Se passasse questo PSC cambierebbe tutto in negativo».
C’è spazio anche per un commento sulla nascita dell’Ambito Unico dei Trasporti. «Giacomo Mancini e il sottoscritto lo sottoscrissero fatto 20 anni fa dando vita al progetto Bimbus. Con un unico biglietto si poteva viaggiare dal centro storico di Cosenza a Montalto. Non so chi lo smontò, ma mi fa piacere che finalmente venga annunciato un progetto del genere, sebbene dopo quattro lustri. Ad ogni modo condivido la posizione dei sindaci attuali che vogliono sperimentare la gestione unitaria dei servizi e non fare sponda alla fusione prospettata dalla Regione».