PRESSING | Dalla Presila a Cosenza: ecco come nasce l’ultima inchiesta sulla droga
Pedinati, osservati, controllati e perquisiti. Così la Squadra Mobile ha condotte le indagini contro il presunto gruppo di spacciatori
L’inchiesta sullo spaccio di droga portata a termine dalla procura di Cosenza svela le “nuove leve” legate evidentemente alla criminalità organizzata cosentina. L’indagine della Squadra Mobile di Cosenza, diretta dal vicequestore Angelo Paduano, dimostra come in città le sostanze stupefacenti scorrano a fiumi. Lo scrive anche il gip del tribunale di Cosenza Letizia Benigno. Nell’ordinanza di custodia cautelare sono riportati 199 capi d’imputazione per un totale di 316 pagine di motivazioni.
Quando inizia l’inchiesta “Pressing”
L’indagine della Mobile di Cosenza inizia nei primi mesi del 2021 e finisce circa un anno fa. Tutto comincia il 6 febbraio 2021 con l’arresto di Zakaria Tchebibi accusato di aver compiuto un’estorsione nei confronti di un ragazzo. La vittima era debitrice nei confronti dell’imputato della somma di 5mila euro per la pregressa vendita di una partita di cocaina.
Nonostante l’applicazione dei domiciliari le captazioni disposte dall’autorità competente del tribunale di Cosenza hanno consentito di monitorare una continuazione dell’attività illecita gestita da Zakaria attraverso la sua compagna e con collegamenti con alcuni degli indagati quali Stefano Casole, Ippolito De Rose e Paolo Recchia.
La droga dalla Presila a Cosenza città
Durante l’attività investigativa, la Squadra Mobile di Cosenza aveva arrestato Stefano Casole il 22 giugno del 2021. Casole sarebbe risultato collegato, per lo svolgimento della sua presunta attività illecita, con gli inquisiti odierni Alex Serafini e ancora Ippolito De Rose, quest’ultimo fermato il 3 novembre del 2021. Nell’abitazione di Serafini era stata rinvenuta un’agenda e fogli di appunti manoscritti con nomi e importi. Ciò avrebbe poi consentito di fare luce sull’estensione territoriale dell’attività delittuosa. Attività che dalla Presila si espandeva a Cosenza città attraverso alcuni co-indagati. Parliamo di Daniele Perri, Carmelo Airano, Italo Garrafa, Regep e Toni Berisa, Stefano Noblea e Pierpaolo Tosti.
Gli indagati arrestati nell’operazione “Pressing” sono stati pedinati, osservati, controllati e perquisiti. I soggetti coinvolti inoltre nella presunta attività illecita sarebbero stati individuati mediante l’intestazione delle utenze telefoniche e delle autovetture “attenzionate” nonché attraverso il riconoscimento delle voci operato dalla Squadra Mobile di Cosenza.
- Tags
- Cosenza