Cosenza, una condanna per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale
Madre e figlie vessate dal convivente dal convivente della donna che ora dovrà scontare quattro anni e sei mesi di carcere
Avrebbe reso la vita impossibile alla compagna e alle sue due figlie, una adolescente e l’altra di appena due anni. Vessazioni ripetute a base di urla, minacce, lanci di suppellettili, spintoni e altro ancora. All’acme del conflitto con la sua sua donna, poi, l’avrebbe anche costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua (di lei) volontà.
E’ per queste ragioni che un cosentino di 40 anni, P.M., è stato condannato a quattro anni e sei mesi di carcere con le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Per lui il pubblico ministero Mariangela Farro aveva chiesto sei mesi di pena in più, ma alla fine il collegio formato dai giudici Branda, Antico e Granata non ha inteso calcare la mano.
I fatti risalgono al 2021, quando la donna decide di denunciare il suo convivente a fronte di un inferno domestico che sostiene di vivere da tempo. Si apre un fronte investigativo in seguito porterà anche all’arresto del sospettato, poi assegnato ai domiciliari e infine tornato in libertà per decorrenza dei termini cautelari. Il suo ex nucleo familiare, intanto, trova sistemazione in una casa famiglia.
Durante il processo, poi, in aula si susseguono le testimonianze della vittima e di una delle figlie, nel frattempo divenuta maggiorenne. Alla fine, i loro racconti convincono i giudici a decretare un verdetto di condanna. A rappresentare la parte civile in dibattimento c’era l’avvocato Giuseppe Lanzino, l’imputato era difeso dagli avvocati Paolo Greco ed Emilia Spadafora. Se ne riparlerà in Appello.