martedì,Ottobre 3 2023

Turboli: «La società di security è riconducibile a Roberto Porcaro»

Il collaboratore di giustizia parla dei presunti rapporti illeciti tra i Caputo e il presunto boss di Cosenza. Una storia già vista negli anni passati

Turboli: «La società di security è riconducibile a Roberto Porcaro»

Da “Nuova Famiglia” a “Reset” il passo è breve se parliamo di società di security. Si tratta di una storia lunga che tanti anni fa, quando la ‘ndrangheta cosentina decide di mettere le mani negli affari della “Movida”, imponendo l’agenzia di riferimento ai vari titolari dei locali notturni di Cosenza e della costa tirrenica cosentina.

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Dopo il blitz contro il clan Rango-zingari succede che la Prefettura di Cosenza notifica alla “Corpus Agency” l’interdittiva antimafia. Gli inquirenti ritenevano all’epoca che Giuseppe Esposito e Giuseppe Montemurro fossero in realtà i “prestanome” di Maurizio Rango. Una versione contestata dai due che, in quel periodo si presentano nelle redazioni giornalistiche cosentine, smentendo questa ricostruzione. Ma passano poche settimane e Montemurro, divenuto collaboratore di giustizia, svela tutto. Accusa tutti, fa i nomi di Rango e non solo. Le sue dichiarazioni sono al centro dell’inchiesta “Frontiera” e vengono riversate in altre indagini antimafia.

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A distanza di quasi nove anni la storia, secondo la Dda di Catanzaro, non è cambiata. In “Reset” la contestazione contro i fratelli Giuseppe e Vincenzo Caputo arriva prima delle dichiarazioni del pentito Danilo Turboli, il quale, essendo vicino a Roberto Porcaro, dice di sapere qualcosa in merito. Il collaboratore, come pubblicato dalla nostra testata, ha parlato anche di un evento rendese, per il quale la Dda di Catanzaro ha sviluppato nuove indagini. Ma nel caso di specie Turboli ha fornito ulteriori dettagli sui Caputo. «Alla foto n. 33 riconosco Vincenzo Caputo, in merito al quale voglio solo precisare che lo stesso si occupava di sicurezza all’interno dei locali mediante una società, che gestiva insieme al fratello Giuseppe Caputo, ma di fatto riconducibile a Roberto Porcaro». Su Giuseppe Caputo infine dichiara: «In alcune occasioni ricordo di aver organizzato degli appuntamenti tra lui e Roberto Porcaro su indicazione di quest’ultimo, nei pressi del bar Phoenix».

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