giovedì,Marzo 28 2024

‘Ndrangheta a Cosenza, il dietrofront di Danilo Turboli: non è più un pentito

Ha interrotto il percorso dopo alcuni interrogatori resi davanti ai pm antimafia, decisione ufficializzata sulla scena del processo "Testa del serpente"

‘Ndrangheta a Cosenza, il dietrofront di Danilo Turboli: non è più un pentito

Colpo di scena nel processo Testa di Serpente. Nel corso dell’udienza di oggi, infatti, è stata comunicata la decisione di Danilo Turboli di non collaborare con la giustizia. Un passo indietro certificato dal fatto che l’imputato di reato connesso ha scelto di nuovo il suo avvocato storico, ovvero il penalista cosentino Antonio Quintieri.

Laconica la motivazione addotta in aula dal diretto interessato: «Non voglio collaborare, mi sono inventato tutto» ha detto Turboli. «Prendo atto dell’atteggiamento ondivago del signor Turboli proprio alla fine dei 180 giorni» ha replicato prontamente il pm Corrado Cubellotti. Restano agli atti le dichiarazioni rese negli interrogatori con i pm antimafia di Catanzaro, che la nostra testata ha ampiamente pubblicato in vari servizi. «Non voglio collaborare, mi sono inventato tutto» ha detto Turboli. «Prendo atto dell’atteggiamento ondivago del signor Turboli proprio alla fine dei 180 giorni» ha detto il pm Cubbellotti che nella seduta odierna avrebbe dovuto sentire l’ormai ex pentito. Infine, il tribunale di Cosenza ha trasmesso il verbale d’udienza alla Dda di Catanzaro per le affermazioni rilasciate da Turboli.

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