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Mister William Viali ha parlato in conferenza stampa per salutare i giornalisti e fare un punto della situazione dopo la salvezza del Cosenza di quest’anno. Ecco le sue parole.
Futuro
«Futuro? Finora non ne abbiamo mai parlato perché eravamo concentrati alla salvezza. Stasera ci vediamo per una cena finale con il Presidente e tutti quanti. Sicuramente inizieremo a chiacchierare di qualcosa e poi capiremo cosa succederà. In un eventuale discorso di futuro – spiega Viali – mi interessa soprattutto il discorso tecnico. Tutto viene di conseguenza. Ma ci sono aspetti anche personali da considerare. Io ad esempio non vedo la mia famiglia da 40 giorni. Dovrò parlare anche con loro, oltre che con la società. Siamo uomini e viviamo di sentimenti. Sono tanti le cose da prendere in analisi».
Momenti difficili
«La sicurezza di potermi giocare la permanenza me la dava l’analisi delle partite. Anche dopo le sconfitte ripetevo sempre le stesse cose come il fatto che la classifica fosse corta e la salvezza non era lontanissima. Eravamo comunque sempre dentro le partita e perdevamo per episodi. Ho martellato la squadra su questo: eravamo noi a generare il risultato, anche in maniera negativa. Dipendeva tutto da noi. Ci abbiamo lavorato ed abbiamo avuto una grande reazione».
La partita di Brescia e la mossa di Venturi
«Nel momento di difficoltà a Brescia ho provato a rimanere equilibrato. Dopo aver preso gol ho avuto la sensazione che i ragazzi si sentissero sconfitti. Invece la partita era in parità. L’aspetto nervoso è stato determinante. Sapevamo che ci avrebbero attaccato ma la squadra ha gestito bene la situazione. Gli infortuni hanno cambiato le carte in tavola. Venturi? Dopo aver analizzato le due partite precedenti contro di loro – spiega Viali – , ho capito che soffrivamo sui piazzati. Volevo alzare i centimetri ma non giocare a 5 per non abbassare il baricentro. Ho pensato a lui davanti alla difesa. Difendendo a 4 e palleggiando a 3 visto che loro andavano molto in difficoltà sulle fasce. Dopo il gol di Bisoli ho pensato a come preparare gli eventuali supplementari. Poi – ricorda Viali con il sorriso – prima della punizione, Martino ha anche predetto che Meroni facesse gol. Marras? Ho provato a recuperarlo fino alla fine ma la mattina della partita aveva molto dolore. In panchina poi il calciatore mi ha confermato che faceva fatica. La situazione a Brescia dopo il nostro gol è stata paradossale. Veramente brutta anche da vedere. Ho letto che le Istituzioni bresciane hanno già sottolineato la cattiva immagine data alla città. Non devo rimarcarlo anche io. Mi piace più ricordare lo spettacolo offerto dai nostri tifosi piuttosto che quello che è successo dall’altra parte».
Il rapporto con Cosenza
«Non è stato facile inserirmi a Cosenza perché siete un popolo tosto. La mia svolta qui – spiega Viali – è stata quando ho capito che la benzina che alimentava la squadra era la città. Tutto è stato figlio di questo grande rapporto. E’ venuto tutto in maniera istintiva come i grandi amori. E questo comunque rimarrà. Sono arrivato qui che ero un allenatore che sperava nella Serie B. Ringrazierò sempre Cosenza per l’opportunità. Per ora mi porto via un’esperienza umana clamorosa. Questa è una città che fa fatica a farti entrare ma quando lo fa ti regala emozioni uniche».