Si è concluso con tre condanne il processo per lesioni e minacce ai danni di tre persone, originarie di Mongrassano, accusate di aver aggredito in due momento un poliziotto della Questura di Cosenza che in quel momento non era in servizio.

La storia nasce nel 2018. Quel giorno l’agente della Squadra Mobile di Cosenza aveva ricevuto la telefonata di un suo parente, il quale si lamentava del fatto che il bestiame di proprietà di Giuseppe Marino, già condannato per l’omicidio del fratello avvenuto sempre a Mongrassano, avesse iniziato a pascolare nei terreni di sua proprietà. Sul posto si era recata la persona offesa, evidenziando i malumori del familiare. Di parere contrario, Giuseppe Marino e i suoi due figli. Questi ultimi prima gli avrebbero buttato il cellulare a terra, e successivamente Giuseppe lo avrebbe aggredito mentre il poliziotto riprendeva la scena, facendolo cadere. La persona offesa era stata trovata sanguinante e in stato di semi-incoscienza dai carabinieri. Poi partì la denuncia.

A distanza di cinque anni dal fatto, il tribunale monocratico di Cosenza ha condannato Giuseppe Marino a 9 mesi e 15 giorni di reclusione, mentre ai suoi figli il giudice ha rispettivamente inflitto 9 mesi per M. M. e 8 mesi e 15 giorni per W. M., ai quali è stata concessa anche la pena sospesa. Gli imputati sono stati difesi dall’avvocato Emilio Lirangi, mentre la parte civile era rappresentata dal penalista Ernesto Gallo.