Tursi: «L’assemblea elegga un nuovo segretario del Pd provinciale di Cosenza»
Dura conferenza stampa del dirigente democrat contro Pecoraro: «Il partito non esiste, ha perso tutte le elezioni e vuole proporre tre nomi non eletti con noi come Ciacco, Frammartino e Fuorivia alla Provincia. Incredibile»
Una serie di ganci destri e sinistri assestati al volto di un pugile ormai suonato. Antonio Tursi non si è risparmiato ieri pomeriggio nella conferenza stampa tenuta nei locali della Cgil dove ha fornito la sua fotografia funerea della federazione provinciale del Partito Democratico di Cosenza. «Qui il Pd non c’è, non esiste e l’autosospensione di Pecoraro non è prevista da statuto e regolamento – ha detto -. La soluzione è che venga eletto dall’assemblea un nuovo segretario. Quello attuale dice che il partito non è governabile, ma lui si è limitato a non prendere decisioni e a fare l’amministratore di condominio».
Il leader di Controcorrente non solo ne chiede politicamente lo scalpo, ma non teme nemmeno l’ipotesi commissariamento. «Non mi fascio la testa prima di rompermela – ha aggiunto -. Se da Roma decideranno di indirizzarsi verso questo sentiero ne prenderemo atto, ma noi siamo per il rilancio del partito». L’importante, però, per Tursi é che si cambi registro. Dell’agenda Pecoraro dà un giudizio fortemente negativo, pur ammettendo che ha provato a coinvolgerlo. «La segreteria che ci propose aveva il senso del ridicolo – ha spiegato ancora -. É composta da 29 membri, più di quella di Elly Schlein o di Nicola Irto».
Da qui poi le invettive di maggiore consistenza. «Alle Politiche non abbiamo eletto nessun parlamentare sbagliando i candidati – ha ricordato -. Cosa c’entravano Papasso e Pecoraro stesso? Non parliamo poi delle elezioni per la Provincia di Cosenza: puntare su Nociti, simbolo del trasformismo, ci ha regalato una sconfitta pesante. Dagli errori non si è imparato evidentemente, perché si stanno allestendo liste con Raffaele Fuorivia, Mimmo Frammartino e Giuseppe Ciacco: tre consiglieri comunali di Cosenza non eletti con il Pd. La lista quindi non si chiamerà Partito Democratico? Dove siamo arrivati?».