In un contesto in cui la campagna contro la violenza sulle donne è al centro dell’attenzione mediatica, un brutto episodio è accaduto a Figline Vigliaturo: un uomo di origine tunisine, da poco giunto a Lampedusa con la sua famiglia, ha brutalmente aggredito la propria compagna sotto gli occhi dei loro due giovani figli. L’uomo, ubriaco, ha manifestato il culmine della sua rabbia lanciando un comodino in faccia alla donna dopo averla picchiata.

La coppia, composta da due quarantenni con due figli di quattro e cinque anni, era stata recentemente assegnata al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) di Figline Vegliaturo, nell’ambito del piano di distribuzione della prefettura di Cosenza. Tuttavia, la convivenza ha presto mostrato segni di tensione, culminando in un violento episodio che ha richiesto l’intervento immediato dei Carabinieri della Compagnia di Rogliano.

Il “codice rosso” è stato attivato, conducendo all’arresto dell’uomo con l’accusa di lesioni aggravate. Il processo di direttissima presso il tribunale di Cosenza ha convalidato l’arresto senza ulteriori misure restrittive. La donna, nel tentativo di sfuggire alla furia del compagno, ha cercato rifugio in un’abitazione vicina, dove ha ricevuto le prime cure e è stata assistita da una famiglia sensibile all’emergenza.

Le indagini dei Carabinieri suggeriscono che i dissidi tra i coniugi erano iniziati giorni prima e si erano intensificati nel corso del tempo. Tuttavia, sulla causa scatenante dell’aggressione, gli investigatori mantengono il silenzio, definendo i motivi “futili”. In un contesto in cui la violenza domestica si scontra con gli sforzi di sensibilizzazione, questo caso mette in luce la complessità delle dinamiche familiari e la necessità di affrontare il problema con misure preventive e di supporto alle vittime.