I carabinieri: «Porcaro indicato quale capo del suo gruppo grazie ai pentiti e alle intercettazioni»
La deposizione del Maggiore Giuseppe Sacco nell'ambito del processo ordinario di Reset, in corso di svolgimento nell'aula bunker di Lamezia Terme
Nell’ultima udienza del processo ordinario di “Reset”, la Dda di Catanzaro si è focalizzata sulla figura di Roberto Porcaro che ha scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato. Il pubblico ministero Corrado Cubellotti ha esaminato il Maggiore dell’Arma dei carabinieri, Giuseppe Sacco, che nel periodo delle indagini preliminari era comandante del Nucleo Investigativo di Cosenza. Qualche giorno dopo l’esecuzione dell’ordinanza cautelare di “Reset“, ha salutato la Calabria. Ora dirige la Compagnia dei carabinieri di Sesto San Giovanni, in Lombardia.
«Per quanto riguarda gli elementi che ci hanno consentito di individuare Porcaro al vertice di quelle che erano, di quello che è stato ritenuto il suo gruppo sicuramente ci sono delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia oltre a tutte quelle che erano le intercettazioni telefoniche che finora abbiamo utilizzato» ha dichiarato Sacco. «Ci sono degli episodi specifici raccolti nell’ambito di un tentativo di estorsione nei confronti» di un bar situato a Marano Principato «ad opera di Francesco Greco; poi un tentativo di estorsione nei confronti» di una ditta di Rende «ad opera di Francesco Greco e Armando De Vuono; nonché poi quella che è stata l’attività di usura; un’ulteriore vicenda, un debito specifico da parte di un medico».
Porcaro, secondo i carabinieri, ha rivestito il ruolo di «capo» del suo gruppo e di «reggente» del clan degli italiani in assenza di Francesco Patitucci, di cui era «delfino». Il «luogotenente» di Porcaro invece sarebbe stato Alberto Turboli, come ha aggiunto il Maggiore Sacco in aula. «C’è stato un incontro diciamo grazie anche alla videosorveglianza occulta lì a Piazza Loreto, in particolare un incontro il 20 marzo del 2019 con i fratelli Alberto Turboli e Danilo Turboli nelle vicinanze di un bar» ha spiegato l’organo di polizia giudiziaria. «In questo incontro veniva registrata la presenza di Roberto Porcaro insieme ai fratelli Turboli».