Cetraro, sospeso l’ordine di carcerazione del boss Franco Muto: ecco perché
Un anno fa il noto 'ndranghetista aveva ottenuto il differimento della pena per le sue condizioni di salute incompatibili con il sistema carcerario
Oggi si sarebbero dovute spalancare le porte del carcere per il boss di Cetraro Francesco Muto, ma l’ordine di carcerazione è stato sospeso. È quanto si legge in una nota dell’avvocato Michele Rizzo, difensore del noto esponente della ‘ndrangheta. Questo è avvenuto a seguito dell’istanza presentata dal legale che è stata accolta dalla Procura generale della Corte d’Appello di Catanzaro, dal Magistrato di sorveglianza di Cosenza e dal magistrato di sorveglianza di Sassari.
Franco Muto lo scorso anno aveva già ottenuto la detenzione domiciliare per motivi di salute, in quanto le sue condizioni non sarebbero compatibili con il regime carcerario. Motivazioni sostenute anche da varie consulenze che il tribunale di Sorveglianza di Sassari aveva condiviso, rinviando l’esecuzione della pena. L’anno di sospensione del provvedimento è scaduto pertanto il 9 febbraio 2024. Ora sulla vicenda dovrà esprimersi il tribunale di Sorveglianza di Catanzaro, competente territorialmente, che sarà chiamato ad esaminare di nuovo la situazione e il quadro clinico dell’anziano pregiudicato cetrarese.
Muto deve scontare 20 anni di carcere per l’operazione “Frontiera” (in realtà ne rimangono 19), essendo considerato il capo dell’omonima cosca operante nel Tirreno cosentino. Muto dunque resta per il momento agli arresti domiciliari.
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