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L’Anpi 79 anni dopo il 25 Aprile. A Cosenza boom di iscritti: «Siamo una comunità»

Sette sezioni e più di 400 iscritti: nel 2021 erano poche decine. Nel giorno della Festa della Liberazione i responsabili di circoli hanno scritto per noi

L’Anpi 79 anni dopo il 25 Aprile. A Cosenza boom di iscritti: «Siamo una comunità»

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi) è giunta ad un anno dal suo ottantesimo compleanno. In provincia di Cosenza le attività sono particolarmente dinamiche e il numero di iscritti è cresciuto a dismisura. Si è passati dalle poche decine di simpatizzanti del 2021 e più di 400 tessere sottoscritte nelle sette sezioni distribuite su tutta la vasta area bruzia. La Resistenza non toccò la Calabria e il Meridione d’Italia, ma a Rogliano vive ancora Giovanni Laurito. Si tratta di un partigiano che nel 1943 diede manforte alla liberazione dell’Albania dall’occupazione nazi-fascista. Combatté fianco a fianco con le brigate guidate Mehmet Shehu, l’eroe nazionale, prima di far ritorno a casa e dedicarsi alle sue passioni: la cultura e la diffusione della stessa.

In occasione del 25 aprile 2024 il presidente provinciale dell’Anpi Cosenza e i rappresentanti delle sette sezioni hanno inviato alla nostra redazione dei brevi contributi con cui intendono alimentare un dibattito volto a valorizzare il ruolo storico che l’Associazione mantiene a distanza di tempo e che è stato tramandato di generazione in generazione.

Il partigiano roglianese Giovanni Laurito

Dalena: «Orientare il presente verso pace, libertà rispetto dei diritti»

«Il 79° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, cade in uno dei periodi più cupi e tragici della storia contemporanea – spiega Matteo Dalena, presidente ANPI Provinciale di Cosenza sez. “Paolo Cappello” -. Le promesse di pace e fraternità del secondo dopoguerra sono state infrante e la guerra è ormai il focus principale nell’agenda di stati e governi che operano alla stregua d’impavidi agrimensori. L’integrità di quelle diaboliche linee, che sono creazioni umane, artificiali e arbitrarie, preoccupa più del destino delle popolazioni e della stessa Terra. L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia trae dall’antifascismo, dalla Resistenza e dalla lotta di Liberazione quei valori che servono orientare il presente: primi fra tutti libertà, pace e rispetto dei diritti».

«In provincia di Cosenza – continua – dappertutto è un fiorire d’iniziative rivelatrici della nostra voglia di provare a cambiare un destino politico e sociale che sembra già scritto, di portare dignità e speranza nelle famiglie, nelle piazze e tra la gente. La recente assemblea di organizzazione delle ANPI del Sud a Paestum ha visto la provincia di Cosenza protagonista con un contributo d’idee ed energie, infondendo un nuovo protagonismo a un Meridione antifascista che si riteneva refrattario a certi fremiti civili. Ci sia d’esempio la figura di Paolo Cappello, muratore socialista della Massa e martire della libertà ucciso da piombo fascista un secolo fa, nel 1924, e al quale nel 2016 abbiamo deciso d’intitolare il direttivo provinciale. Paolino era figlio d’ignoti, non aveva dunque discendenti diretti, ma rivive nel ricordo, nell’impegno e nella lotta antifascista di ciascuno di noi». 

Fuscaldo: «Ribadiremo sempre i valori che ci animano»

«Valorizzare il ruolo storico svolto dalla lotta partigiana e dare sostegno ideale ed etico ai valori di libertà e democrazia è il principale obiettivo dell’Anpi di Acri – spiega il presidente della sezione Giacomo Fuscaldo -. Pur essendo nati da poco come sezione abbiamo già creato gruppi di lavoro importanti che ci consentiranno di festeggiare nel migliore dei modi la giornata del 25 aprile nella nostra comunità. Quella di oggi, 25 aprile, anche ad Acri, sarà certamente una grande giornata di democrazia e di partecipazione, per ribadire ancora una volta, e sempre con più forza, i valori di libertà e di civiltà che devono essere il faro guida di ogni comunità nel pieno rispetto dei principi garantiti dalla Costituzione repubblicana nata dalla resistenza alla dittatura e all’odio nazifascista».

Francescano: «Valori Resistenza più attuali che mai»

«Le celebrazioni del 25 Aprile sono l’evento più importante per la nostra città proprio per la capacità che hanno di aggregare tante realtà e tante istituzioni attorno a quella che è la promozione dei valori che il 25 aprile porta con sé». Lo sostiene Franco FrancescanoANPI sez. di Amantea “Francesco Bisardi”. «Si tratta di una data importantissima per il nostro Paese che si coniuga intorno a parole quali libertà, democrazia e uguaglianza. Questa data storica – aggiunge – proietta la sua luce sulla contemporaneità, su quello che è il contesto internazionale che oggi ci parla di incertezza, di guerra, di timore e di confusione. Noi abbiamo il dovere, quando ricordiamo quella data così importante della libertà del nostro Paese, di applicare i valori del 25 Aprile ai contesti che oggi ci chiedono non solo di essere attenzionati, ma di vedere con forza la funzione che anche le città possono svolgere per cercare di arrivare a quella pace che tutti auspichiamo. Alzati Amantea è arrivata l’Anpi per abbracciare quanti amano la libertà, la democrazia, la costituzione, la pace. 

Roseti: «La scuola è l’ambito prioritario di azione»

«La nostra sezione ha scelto la scuola come ambito prioritario della sua azione e del suo impegno, in quanto, la scuola è “organo costituzionale”, ossia fondamento di quella religione civile, che preserva e cerca di attuare i valori della Costituzione, attraverso la formazione critica dei futuri cittadini. Pertanto – spiega Piera Rosetipresidente ANPI Castrovillari sezione “Castriota-Magnelli” – i progetti dell’Anpi rivolti alle scuole intendono ripercorrere il filo della memoria delle gesta di migliaia di giovani che lottarono per la libertà, la democratica, la pace, e diffondere la conoscenza dei valori e degli ideali di quel grande Patto etico e civile rappresentato dalla nostra Costituzione Repubblicana. La nostra azione si muove nel territorio attraverso protocolli d’intesa stipulati con i Comuni limitrofi, al fine di sostenere e mantenere l’assetto democratico delle comunità, per la tutela dei valori e degli ideali nati dalla Resistenza. Su questo solco continueremo la nostra azione».

Antonante: «La parola “partigiano” non sarà mai obsoleta»

«La parola “Partigiano” – sottolinea Carlo Antonantepresidente sez. ANPI Città di Cosenza “Antonello Antonante” – non dovrebbe mai diventare un termine obsoleto. La parola “partigiano”, è vero, indicava i combattenti, ottant’anni addietro, e nella nostra memoria collettiva la figura del partigiano ci evoca ricordi e scene di una guerra che mai più dovrà accadere. Tuttavia, la parola “Partigiano” contiene in sé un valore quanto mai attuale e necessario: scegliere da quale parte stare, lottare per una società equa. In questo 25 Aprile, il nostro auspicio e il nostro obiettivo è coltivare e trasmettere alle giovani generazioni lo spirito dei Partigiani di ieri, che rimanga indomito che continui a risvegliare coscienze, e che diventi direzione costante delle nostre Comunità.

Di Buono: «L’Anpi pensa ad un Sud libero dall’oppressione mafiosa»

«Parteggiare con l’ANPI, oggi, vuol dire continuare a tessere le fila di quell’antifascismo territoriale capace di produrre linfa vitale per l’emancipazione di donne e uomini. L’antifascismo che militiamo si propone di costruire una società in cui ci sia spazio per tutte e tutti, dove i diritti sono uguali nella propria sostanza. Le nostre ANPI sono luoghi da dove pensare un Sud libero dall’oppressione mafiosa e da una classe politica dominante reazionaria e bigotta» è il pensiero di Fabrizio Di Buonopresidente sez. ANPI Paola “Natale Uva e Santo Cozzi“.

Covello: «Difendere la Carta Costituzionale»

«Mai come in questo 25 Aprile è necessario ricordare la Liberazione, la lotta antifascista, il sacrificio di tante e tanti per sconfiggere il nazifascismo e restituire all’Italia, all’Europa, al mondo una speranza di pace. Lo è – dice Massimo Covello, presidente ANPI Presila sez. “Edoardo Zumpano” – perché il mondo è scosso da genocidi, violenze, sopraffazione, e la guerra sembra ritornata a essere il mezzo di risoluzione dei problemi. L’ANPI Presila da circa due anni sta svolgendo un alacre lavoro di ricerca, divulgazione, formazione sui temi centrali della memoria, contro ogni revisionismo e per difendere la Carta Costituzionale dagli attacchi tesi a ledere il cuore della Repubblica antifascista. Per questo saremo in prima linea nelle iniziative, anche per tenere alta la bandiera consegnataci nel nostro territorio da indomiti militanti per la libertà, protagonisti, anche al prezzo della vita, di sevizie e torture, della lotta di resistenza, per la democrazia ed il riscatto sociale. Per la pace, l’unità del Paese, l’uguaglianza sociale».

Adamo: «Investiamo in laboratori immersivi e gratuiti»

«Il 25 Aprile è una data importante – aggiunge Franco Adamo, presidente ANPI Savuto sez. “Donato Bendicenti” – segna la fine del ventennio fascista, la speranza di un’Italia libera e democratica, la nascita della Repubblica e con essa una delle Costituzioni più belle al mondo. Come ANPI siamo i depositari di quegli ideali di giustizia e libertà che animarono i partigiani a immani sacrifici e tributi di sangue, per liberare il Paese dall’oppressione nazifascista. L’ANPI del Savuto è dedicata a Donato Bendicenti, patriota e partigiano, martire per la libertà ucciso ottant’anni fa alle Fosse Ardeatine, e nel mese di maggio daremo il benvenuto al nipote Tancredi, che visiterà per la prima volta i luoghi d’origine del nonno».

«Abbiamo deciso d’investire energie e risorse in una serie di laboratori immersivi e gratuiti (narrativi, musicali e teatrali) con l’intento di favorire l’interiorizzazione di concetti quali pace, libertà e democrazia da parte dei più giovani. Negli incontri periodici abbiamo affrontato temi quali la pervasività delle mafie, i razzismi 2.0 e dunque i meccanismi dell’odio, i percorsi dei minori migranti non accompagnati, la memoria delle stragi nazifasciste. Abbiamo inoltre la fortuna – conclude – di avere un partigiano vivente, il nostro Giovanni Laurito, a indicarci quotidianamente la strada».

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