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Elderly female hand holding hand of young caregiver at nursing home.Geriatric doctor or geriatrician concept. Doctor physician hand on happy elderly senior patient to comfort in hospital examination
Riceviamo a pubblichiamo l’accorato appello della figlia di una cinquantenne di Rende malata di Sla. La giovane ha scritto alla redazione di Cosenza Channel per denunciare la scarsa assistenza erogata da parte dell’Asp:
“Mia madre da 9nove giorni è uscita dalla clinica dopo 9nove lunghi mesi, perché voleva tornare dalla sua famiglia e godersi un po’ la nipotina di dieci mesi. Purtroppo mia madre ha la SLA. Noi siamo di Rende, ma da quando è tornata a casa con dimissione protetta e dì di terzo livello, dopo quattro giorni è venuto un medico della commissione che aveva preso in carico mamma con sedici ore mensili, senza neanche un infermiere per assistere mia mamma che è tracheostomizzata allettata per sistemarla su sedia., operazione alquanto delicata, considerato che è collegata a un ventilatore polmonare, che per lei è un salva vita.
Dopo aver litigato discusso con il direttore del distretto dell’Asp di Rende, che aveva assegnato a mamma soltanto sedici ore di assistenza al mese, sono tornati i commissari, che hanno assegnato a mia madre un’ora al giorno di infermiere e due volte a settimana la presenza di un fisioterapista, senza prevedere neanche un’ora di oss per aiutarmi nella cura della sua igiene quotidiana. Mi hanno detto che dovevo scegliere tra oss e fisioterapista, ma siccome mia madre è allettata da nove giorni ed è tutta gonfia, ho preferito l’iuto del fisioterapista.
Vi chiedo la gentilezza di rendere pubblica questa vicenda e di aiutarmi a trovare una soluzione. Sono una ragazza con una bambina e accudisco mia madre da sola. So che, con la sua patologia, ha diritto ad avere un’assistenza non dico di dodici ore al giorno, ma almeno di sei/otto ore tra fisioterapia, logopedia infermiere e oss, e perché no anche uno psicologo.
In questo modo, io potrei uscire anche soltanto per andare a fare la spesa o magari riposarmi un po’, visto che sto con lei e con mia figlia notte e giorno, senza neanche un minuto di respiro. Guardandomi attorno e confrontandomi con altre realtà anche molto meno gravi della sua, vedo che sono state assegnate anche nove ore al giorno tra tutte queste figure sanitarie. Allora, perché a mia madre con la patologia neuro degenerativa più brutta che esista è stato assegnato soltanto un infermiere, che cura la sua tracheostomia senza pensare alla sua igiene? Mia madre ha 52 anni e non ha neanche la possibilità di alzarsi ancora per poco sulla sedia perché io non riesco a prenderla da sola con il sollevatore”.