Francesco Costantino De Luca «gestisce le attività illecite degli italiani», parla un pentito
Il latitante è tra gli indagati dell'operazione Recovery. I collaboratori di giustizia ne hanno parlato ampiamente ai magistrati della Dda di Catanzaro
L’inchiesta Recovery, condotta dalla Dda di Catanzaro, ha rivelato dettagli importanti sull’attività del narcotraffico di Cosenza. Al centro delle indagini si trova Francesco Costantino De Luca, figura di spicco nell’organizzazione criminale, attualmente latitante. L’operazione, coordinata dai pm Vito Valerio e Corrado Cubellotti, con il supporto dei magistrati Giuseppe Cozzolino e Marialuigia D’Andrea di Cosenza, ha portato a numerosi arresti, la gran parte confermati anche dal Riesame di Catanzaro.
Il ruolo di Francesco Costantino De Luca
Francesco Costantino De Luca, secondo la Dda di Catanzaro avrebbe avuto un ruolo centrale nel gruppo capeggiato da Michele Di Puppo. Nonostante alcuni dissidi con Di Puppo, De Luca, insieme a Marco D’Alessandro, si sarebbe avvicinato a Adolfo D’Ambrosio dopo la sua scarcerazione nel luglio 2019. Le indagini avrebbero dimostrato come De Luca si sia reso responsabile, il 10 novembre 2019, dell’acquisto di hashish insieme ad altri tre soggetti, tra questi figura Marco D’Alessandro.
Francesco Costantino De Luca, cosa dicono i pentiti
Il collaboratore di giustizia Ivan Barone ha dichiarato: «Francesco De Luca e Carlo Bruno, intranei al gruppo Di Puppo, gestiscono provvisoriamente le attività illecite degli Italiani». Questa testimonianza evidenzierebbe l’importanza di De Luca all’interno dell’organizzazione, alla luce degli arresti di Reset.
Celestino Abbruzzese, pentito di ‘ndrangheta, ha confermato: «Il gruppo di Michele e Umberto Di Puppo spacciano nella zona di Rende, Marana e Saporito, con Francesco De Luca e Davide Aiello». Anche Giuseppe Zaffonte, altro collaboratore di giustizia, ha parlato del ruolo di De Luca: «Due ragazzi sono andati a rifornirsi a Cetraro senza autorizzazione. Sono stati picchiati da Francesco De Luca, da me e da Marco D’Alessandro».
Il rapporto con Roberto Porcaro
Francesco Greco, ex braccio destro del presunto boss Roberto Porcaro, ha aggiunto: «Francesco De Luca faceva parte del gruppo Di Puppo ma collaborava con Porcaro sia in attività di usura che di narcotraffico. In una occasione, mi chiese se Porcaro gli concedesse uno sconto sulla cocaina per raccogliere più soldi per i detenuti del gruppo Di Puppo».
Adolfo Foggetti ha infine rivelato: «Fino al 2012, la marijuana veniva gestita per conto nostro da Francesco De Luca, sebbene una parte consistente del mercato era occupata da Stefano Carolei, che subì l’incendio di un paio di autovetture».
Ruolo di vertice
L’inchiesta Recovery ha dunque messo in luce il presunto ruolo cruciale di Francesco Costantino De Luca nel traffico di droga e nelle sospette attività criminali del gruppo Di Puppo. Le testimonianze dei collaboratori di giustizia e le prove raccolte durante l’indagine confermano, secondo la Dda di Catanzaro, la sua posizione di rilievo all’interno dell’organizzazione.