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di Massimo Tigani Sava
Agli Americani l’Italia piace tanto, e ne hanno assorbito molte abitudini. Del resto sono milioni i residenti in Usa che hanno origini italiane tanto da introdurre in maniera consolidata, nel corso dei decenni, cibi, usi e costumi originari del Belpaese: dalla pizza agli spaghetti ed alla pasta in genere, da certi tipi di salumi, ’nduja compresa, a formaggi di straordinaria qualità quali il Parmigiano Reggiano e la Mozzarella di Bufala, dal caffè espresso al cappuccino, alla parmigiana o ai tortellini. L’abitudine dell’amaro, però, bevuto in Italia come fine pasto o per una pausa al bar, non è penetrata nella mentalità a stelle e strisce.
Ne ho parlato nel corso dell’ultimo Vinitaly con Nuccio Caffo, general manager dell’importante gruppo calabrese che ha conquistato il difficile primato nazionale nella produzione e commercializzazione di amari, a partire dal celeberrimo Vecchio Amaro del Capo. (Continua a leggere l’articolo su Lacnews24.it)