La chiesa di Paravati diventa Santuario nel giorno in cui mamma Natuzza avrebbe compiuto 100 anni
La cerimonia solenne di elevazione è stata presieduta dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Attilio Nostro
di Giuseppe Currà
La grande chiesa richiesta dalla Vergine Maria e sorta a Paravati per volontà della Serva di Dio Natuzza Evolo è stata elevata a Santuario. Proprio nel giorno in cui la mistica con le stigmate, morta il giorno di Ognissanti del 2009, avrebbe compiuto un secolo di vita. Una giornata storica per il nutrito popolo di fedeli che, in tutto il mondo, si rifà al carisma di Mamma Natuzza. La cerimonia solenne di elevazione a Santuario è stata presieduta dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Attilio Nostro, lo stesso che nell’agosto del 2022 l’ha consacrata e aperta al culto.
La chiesa è stata preannunciata alla Serva di Dio molti anni fa dalla stessa Vergine Maria, nel corso di uno dei tanti colloqui e delle tante visioni avute in vita. «Non è stata una mia volontà. Io – spiegava al riguardo – sono la messaggera di un desiderio manifestatomi dalla Madonna nel 1944, quando mi è apparsa nella mia casa dopo che ero andata sposa a Pasquale Nicolace. Quando l’ho vista, le ho detto: “Vergine Santa, come vi ricevo in questa casa brutta?”. Lei ha risposto: “Non ti preoccupare, ci sarà una nuova e grande chiesa che si chiamerà Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime e una casa per alleviare le necessità di giovani, di anziani e di quanti altri si troveranno nel bisogno”. Allora, ogni volta che io vedevo la Madonna, le chiedevo quando ci sarebbe stata questa nuova casa e la Madonna mi rispondeva: “Ancora non è giunta l’ora per parlare”. Quando l’ho vista nel 1986, mi ha detto: “L’ora è giunta”».
In conseguenza di ciò, il 13 maggio di un anno dopo, su ispirazione di Natuzza e con l’assenso del vescovo dell’epoca Domenico Tarcisio Cortese, è stata costituita l’associazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, in una fase successiva divenuta Fondazione di religione e di culto, approvata dallo stesso presule e civilmente riconosciuta dal Ministero dell’Interno. Con l’acquisizione di terreni e di vecchi edifici ristrutturati quest’ultima ha dato vita a un primo insediamento operativo e alla sede della stessa, costituiti dal Centro per anziani “Monsignor Pasquale Colloca”, in cui Mamma Natuzza spirò, e dal Centro dei Servizi alla persona “San Francesco di Paola”, ancora in fase di ultimazione.
I lavori di realizzazione della chiesa hanno avuto inizio il 30 maggio del 2006, con la prima cazzuolata di cemento effettuata proprio dall’umile donna calabrese. Una volta portato a conclusione il progetto, l’edificio sacro due anni fa è stato da monsignor Nostro aperto al culto e dedicato al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. Oggi l’ulteriore step, la sua elevazione a Santuario. Un momento a cui, amiamo pensare, la Serva di Dio non vorrà mancare per nessuna cosa al mondo, magari assistendovi con le lacrime agli occhi dal cielo, affiancata dai figli Salvatore, Antonio e Anna Maria.