Tutti i nodi da sciogliere sulla morte di Ilaria Mirabelli, perché è necessario un incidente probatorio | FOTO TRAGEDIA
Tanti interrogativi sulla dinamica del sinistro mortale che ha causato il decesso della 38enne cosentina. I punti da chiarire sono sostanzialmente due: accertare la compatibilità delle tre lesioni con la dinamica del sinistro e la posizione del corpo della vittima distante circa dieci metri dal punto in cui l'auto ha arrestato la sua corsa
Il tribunale dei social ha condannato Mario Molinari quale responsabile unico della morte di Ilaria Mirabelli, deceduta tragicamente il 25 agosto 2024. Una sentenza inappellabile, definitiva. Nel 2024 funziona così. Soprattutto se il soggetto, che sia Molinari o un altro, è una testa calda. Quindi, colpevole a prescindere. Noi non abbiamo queste certezze. Anzi, non ne abbiamo manco una (INDAGATO MARIO MOLINARI – LEGGI LA NOTIZIA)
Volkswagen Up con le ruote all’aria
Mario Molinari, per chi frequenta Facebook, ha ucciso la 38enne cosentina. Come? Non si sa. Ma l’ha ammazzata. Ci si affida a ricostruzioni fantasiose dove si sostiene che l’auto non si è affatto ribaltata. Ed invece, la Volkswagen Up dopo aver trovato un avvallamento è finita con le ruote all’aria. Chi lo dice? In primis la parte civile con le foto che sono a disposizione dell’avvocato Guido Siciliano e del perito Fabrizio Coscarelli. Senza dubbio, qualche anomalia c’è.
Tre gravi lesioni compatibili con la dinamica?
La prima è capire come sia possibile che il corpo di Ilaria Mirabelli fosse a circa dieci metri (magari anche quindici) di distanza dal punto in cui la Volkswagen Up ha arrestato la sua corsa. L’auto era a valle, la ragazza stesa sulla parte alta (vedi foto in basso). Può essere che sia uscita autonomamente dall’abitacolo nel tentativo di chiedere aiuto? E inoltre: le tre lesioni gravi (clavicola sinistra anteriore e posteriore, ascellare media sinistra ed emiscapolare destra) riscontrate nell’autopsia sono compatibili con la dinamica? A proposito: qual è la velocità di marcia dell’auto nella quale viaggiavano i due cosentini? Pure questo è da chiarire.
Incidente probatorio
Sarebbe anche utile approfondire se all’interno dell’abitacolo sia successo qualcosa o meno. Perché, ad esempio, non ci sono segni di frenata? Chi guidava si è distratto? Ilaria e Mario stavano litigando? Il conducente ha avuto un malore? Oppure è intervenuto un fattore scatenante come la necessità di difendersi da un insetto o dalla vivacità dei due cani? Queste sono le altre cose da verificare. E come possono essere verificate? Soltanto con un accertamento tecnico non ripetibile. Ed è qui che “sposiamo” la linea di difesa della parte civile che nelle dichiarazioni ufficiali ha chiesto alla procura di Cosenza di escludere ogni ipotesi affinché si arrivi a una verità completa e non parziale. Dunque, e ci rivolgiamo agli inquirenti, l’incidente probatorio potrebbe fugare ogni dubbio.
Chi guidava l’auto?
Ci pare di capire, tra le altre cose, che la maglietta azzurra rinvenuta dalla parte civile a distanza di giorni dalla disgrazia fosse stata indossata da Mario Molinari nelle ore precedenti. È facilmente intuibile dalle foto e dai video che circolano sul web. L’indumento, poi tolto da Molinari visto che è stato notato a torso nudo sul ciglio della strada nel momento in cui sono arrivati i primi soccorsi, è stato prelevato dal lato di chi guidava l’auto e presenta fori e strappi e altre sostanze da analizzare fino in fondo. Ci chiediamo: al volante c’era Ilaria Mirabelli o Mario Molinari? Sappiamo con certezza che al ragazzo di Cosenza era stata ritirata la patente di guida da un po’ di tempo.
Direzione Lorica
Quel giorno Mario Molinari aveva scelto di far condurre la sua auto dalla fidanzata perché aveva alzato il “tiro” a pranzo (degustazione di piatti tipici, due antipasti e due primi per un totale di circa 50 euro) o la decisione è arrivata per altri motivi? Altro quesito: perché Ilaria e Mario tornavano verso Lorica? La strada percorsa, la Statale 108 bis, in direzione Sud porta ad Aprigliano, comune presilano. Un’arteria quella scelta dai due che avrebbe accorciato i tempi del viaggio di ritorno nonostante le innumerevoli curve. Il senso di marcia, invece, era opposto. Il sinistro è avvenuto in un tratto stradale in discesa.
Mario Molinari illeso
La macchina, come abbiamo spiegato in un altro servizio, si è infilata tra la folta vegetazione passando su una recinzione blanda. Qui torniamo al discorso della velocità. Sempre chi rappresenta legalmente la famiglia di Ilaria Mirabelli ritiene con assoluta certezza che a guidare l’autovettura fosse Mario Molinari. Sul perché sia rimasto illeso, a loro avviso, potrebbero esserci più ipotesi.
Traiettoria e presunzione d’innocenza
La traiettoria presa fa pensare che nel momento in cui l’auto si incunea nella parte di terreno non visibile dalla strada statale si sia leggermente inclinata verso destra vista la pendenza dell’appezzamento. Così Mario Molinari, a causa dell’impatto, potrebbe aver spinto involontariamente Ilaria Mirabelli fuori dalla vettura, la quale (ci riferiamo alla ragazza) avrebbe fatto da cuscinetto. Lo sportello a quel punto si sarebbe aperto, favorendo la fuoriuscita della ragazza dal veicolo di marca tedesca. Ma se così fosse, sostiene la parte civile, il ragazzo avrebbe dovuto avere delle lesioni o peggio ancora delle fratture agli arti inferiori. Sappiamo, al contrario, che Mario Molinari non ha riportato gravi conseguenze. Insomma, gli interrogativi sono questi e tanti altri. Poi certo, chi frequenta i social crede anche agli asini che volano e ha già una sua verità. Mario Molinari paghi se ha davvero commesso un reato non per il suo carattere irascibile.
La morte di Ilaria Mirabelli non rimanga avvolta nel mistero. Altrimenti, e il pensiero va ai magistrati, tra 20 anni parleremo ancora di questa tragedia continuando a dare fiato al popolo dei social e non solo.
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