Baker Hughes, l’amarezza di Cgil, Cisl e Uil. E Vibo Valentia si fa avanti al posto di Corigliano Rossano
Dopo il passo indietro sull'investimento da 60 milioni sullo Ionio cosentino, i sindacati esprimono tutta la loro rabbia per l'atteggiamento del Comune. Intanto c'è chi propone un nuovo sito
Doccia fredda per i sindacati il passo indietro di Baker Hughes registrato ieri per ciò che concerne il sito di Corigliano Rossano. Cgil, Cisl e Uil hanno stigmatizzato l’atteggiamento del Comune e del sindaco Flavio Stasi che «ha presentato un ricorso che ha rallentato e bloccato le fasi autorizzative e di realizzazione dell’investimento».
«Abbiamo sempre sostenuto – si legge in una nota – unitamente alle federazioni di categoria, la bontà dell’investimento per le sue ricadute occupazionali, circa 200 posti di lavori, per l’indotto che sarebbe stato generato e per le competenze che sarebbero state trasferite sul territorio. I nostri appelli rivolti all’amministrazione comunale e al Sindaco sono caduti nel vuoto. Il Consiglio Comunale non ha trovato il tempo di discutere di un argomento così importante, anche dopo una conferenza dei capigruppo aperta alle forze sociali, nella quale come CGIL CISL UIL abbiamo spiegato le ragioni del nostro si all’investimento».
Per Cgil, Cisl e Uil pertanto «un’occasione persa per il territorio. Hanno vinto le associazioni senza associati, i Presidenti del nulla. Hanno vinto le sindromi di nimby e nimto. Non nel mio giardino, non nel mio mandato elettorale. Ha vinto il nostro autolesionismo. Un investimento pienamente compatibile con le altre vocazioni della struttura portuale: pesca, commercio, diporto. Noi lo ripetiamo, affidare il nostro futuro soltanto alle sorti magnifiche e progressive di agricoltura e pesca, settori pur importanti, è un errore strategico».
Per i sindacati, infatti «l’investimento di Baker Hughes era ed è pienamente compatibile con queste vocazioni. Se ci fosse un solo spiraglio di riaprire la partita, tutti, nessuno escluso, dovrebbero coglierlo; il nostro è un appello accorato a tutte le Istituzioni che richiamiamo al senso di responsabilità nell’interesse di una comunità che ha fame di lavoro dignitoso. In attesa di decine e decine di navi da crociera, che sono lì, alla rada, e che aspettano solo di entrare nel Porto».
Baker Hughes, addio Corigliano Rossano. Vibo Valentia si propone
Questa mattina, dopo aver appreso ieri la rottura di Baker Hughes con il Comune di Corigliano Rossano per l’investimento da 60 milioni, si è fatto avanti il sindaco di Vibo Valentia Enzo Romeo. «Dichiariamo sin da subito la totale disponibilità del Comune di Vibo Valentia a valutare insieme all’azienda ed agli attori coinvolti la possibilità di realizzare nel porto di Vibo Marina l’idea progettuale. Offriamo – ha detto pubblicamente – la massima disponibilità ai vertici dell’azienda nonché all’Autorità di sistema portuale ad aprire nell’immediato un tavolo di confronto. Sappiamo bene che vi sono differenze tecniche, morfologiche e logistiche tra Corigliano e Vibo Marina ma offriamo la massima apertura possibile da parte dell’amministrazione comunale di Vibo Valentia a valutare ogni strada percorribile che si possa tradurre nell’importante investimento nel nostro porto».