sabato,Aprile 19 2025

Teorie no-vax mandate ko da uno studio Unical: nessun aumento di morti dopo il Covid

I ricercatori Graziella Bonanno e Marino De Luca hanno investigato gli effetti del vaccino anti-Covid alla luce delle narrazioni complottiste. Ma il dato che emerge e preoccupa è la conferma di una sanità a due velocità: «Nord e Sud sembrano due Paesi»

Teorie no-vax mandate ko da uno studio Unical: nessun aumento di morti dopo il Covid

Partiamo dalla fine: il tasso complessivo di mortalità non è aumentato significativamente dopo la campagna vaccinale contro il Covid. La conclusione della lunga ricerca nata all’Unical smonta le teorie no vax ma non le irride. Un approccio nuovo, che tiene conto di quanto una certa narrazione nasca anche da emergenze sociali e da una sfiducia nei confronti delle istituzioni che, spesso, non poggia sul nulla. 

Più di un anno di lavoro e di analisi: i ricercatori Graziella Bonanno e Marino De Luca hanno investigato gli effetti del vaccino anti-Covid alla luce delle narrazioni complottiste. Senza irridere quelle teorie: hanno osservato un enorme quantità di dati e pubblicato il loro articolo dopo un lungo processo di revisione sulla rivista Springer.

La narrazione ansiogena e le teorie no vax sulle morti improvvise

È un lavoro, quello di Bonanno e De Luca, rientrato in Italia con un progetto europeo proprio sulle teorie del complotto No Vax. Proprio dallo storytelling ansiogeno sui presunti effetti del vaccino parte l’idea dei due studiosi dell’Università della Calabria: il lavoro, infatti, si inserisce in un framework ormai consolidato sulle teorie del complotto, in particolare quelle legate al Covid

Nasce, però, come ha spiegato Bonanno in una recente intervista a Radio Uno (il programma è Zapping) «come curiosità personale: negli ultimi anni, infatti, alcune narrazioni hanno sempre più associato i vaccini contro il Covid all’aumento della mortalità, soprattutto rispetto a quello che giornalisticamente è definita come morte improvvisa, creando paura e ansia nella popolazione».

Impossibile calcolare quante prime pagine e notizie web siano state dedicate alle cosiddette morti improvvise: in alcuni periodi, sia durante che dopo la pandemia, “morte improvvisa” era una delle espressioni più cliccate sui motori di ricerca. Un fenomeno ai limiti dell’ossessione. 

«Questa tensione sociale – spiega Bonanno – ci ha spinto a cercare di capire di più il perché di questo frame e perché molte testate giornalistiche rilanciassero notizie legate a morti improvvise come collegate agli effetti del vaccino».

CONTINUA A LEGGERE SU LACNEWS24.IT

Articoli correlati