Cosenza, Delvecchio: «Sul mercato tanti no. Io mi prendo responsabilità solo tecniche»
Il ds del Cosenza Gennaro Delvecchio sulla situazione in panchina: «Dopo un'ora stop con Lucarelli. Se altri l'hanno portata avanti, non lo so».
Il direttore sportivo del Cosenza Gennaro Delvecchio si è presentato questa mattina in sala stampa per rispondere alle domande dei cronisti dopo la sessione di calciomercato. Una sessione del tutto insufficiente, al punto che l’ultimo giorno utile è arrivato soltanto Cruz dal Verona, un attaccante non in condizione che si porta dietro guai fisici e che ha bisogno di un mese al meno per farsi trovare pronto. Il tutto con una situazione sportiva drammatica e la sfiducia totale nei confronti del patron Guarascio sullo sfondo.
«Cruz? E’ un di più. Gli attaccanti sono quei quattro»
Delvecchio inizia elencando la rosa completa del Cosenza: «In attacco abbiamo anticipato i tempi prendendo Artistico al posto di Strizzolo prima e non all’ultimo giorno di mercato, quando sarebbe stato difficile chiuderlo. Il discorso Cruz nasce solo ed esclusivamente dal rapporto con il Verona. Ha potenzialità, lo conosco bene, può fare il jolly perché se sta bene potrà darci una mano. Ma è un di più. Perché i nostri 4 attaccanti sono Artistico, Mazzocchi, Zilli e Fumagalli. Nella difficoltà l’unico che ha accettato di venire a Cosenza è stato Garritano, che ha sposato la causa oltre ogni cosa. Non è un mercato sufficiente ma ho fatto quello che potevo».
«A centrocampo – svela ancora Delvecchio – ho provato a prendere Majer ma non si è sentito di venire a Cosenza e quindi ho preso Gargiulo che aveva fatto 18 presenze a Foggia. Camporese ha pensato giustamente anche a chi gli offriva due anni di contratto e la possibilità di giocare. Su Sankoh mi prendo le responsabilità. Cosenza oggi ha una situazione complicata ed in tanti hanno preferito altre situazioni».
Si insiste ancora sull’attaccante del Verona. «Cruz è rientrato con due presenze in Primavera e poi ha avuto un piccolo stiramento. Il calciatore – chiarisce il ds – tra 10 giorni è abile per stare con il gruppo. Lui non era il colpo di mercato. Cruz è un di più che se sta bene ci darà una mano. Svincolati? Esiste un mercato. Se troviamo un calciatore con queste caratteristiche che ci può dare una mano ben venga ma ad oggi sono questi i calciatori a disposizione».
Delvecchio: «Mai avuto il pensiero delle dimissioni»
«Io quando ho accettato la proposta, ho accettato Cosenza. Sono venuto con un grandissimo entusiasmo. Il problema di oggi è a livello nazionale. Tutto quello che viene scritto arriva dappertutto – prosegue -. Non mi aspettavo dei mesi così. Ma bisogna andare avanti. Dobbiamo battagliare fino alla fine. Questo lo posso garantire io. Altre cose non le dovete chiedere a Gennaro Delvecchio. Sono il Direttore Sportivo. Non devo prendermi altre responsabilità. Siccome non guadagno 1000 euro al mese, mi prendo la responsabilità fino alla fine».
«Nella mia vita ho fatto soltanto calcio, come dice qualcuno sono rampante. Per poter lavorare in questo mondo bisogna lavorare dalla mattina alla sera. Se pensavamo di poter cambiare 10 giocatori siamo dei folli. Se qualche anno fa Cosenza era una piazza super eccitante, oggi non lo è – ha detto Delvecchio durante la conferenza stmapa -. Io i tentativi li ho fatti, ma se le lucine non si accendono cosa devo farci? Quest’anno la squadra è mancata due partite. La classifica è devastante ma abbiamo la possibilità ancora di salvarci o no? Per quello visto sul campo non posso pensare che questa squadra sia ultima in classifica. Io credo che possa lottare fino alla fine. Non saremo capaci? Allora ci assumeremo le responsabilità».
«Avete visto le squadre che si devono salvare quello che hanno fatto. A partire dalla Salernitana. Noi abbiamo avuto il nostro solito budget. Oggi un calciatore non viene a Cosenza. La situazione è questa. Quando c’è negatività nella vita non c’è entusiasmo, ma è sempre un discorso a livello societario. A me hanno insegnato solo a lavorare. Dimissioni? C’è un discorso etico e morale che va rispettato – taglia corto –. Ho scelto uno staff e dei giocatori. Andare a casa e lasciare chi ho scelto significherebbe essere codardo. Andrò sempre avanti a testa alta».
«Non posso abbandonare la nave. Il lavoro è l’unico modo che c’è per provare ad uscire da questa situazione. Se i risultati non sono arrivati la responsabilità è anche la nostra. Ma io non posso dire che ormai siamo retrocessi, devo pensare a lavorare e lottare. E mai dire mai nella vita senza deprimerci. Sabato bisogna fare una battaglia e dare una fiammella di entusiasmo alle persone che vengono al campo. Non possiamo fare altro».
Cosenza, la verità di Delvecchio su Lucarelli e Alvini
«Dopo la partita contro la Sampdoria 7 procuratori mi hanno proposto i loro allenatori – svela -. Tra questi l’agente di Lucarelli. Ho parlato con Cristiano ed il suo agente, ma anche con altri due allenatori. Dopo un’ora ho detto all’agente che rimango con Alvini, che ringraziavo il mister, ma che rimanevo così com’ero. Il motivo è che il gruppo è legato all’allenatore. Lunedì ho chiamato Alvini e gli ho detto di ricominciare al massimo all’allenamento. Se Lucarelli ha avuto altre situazioni con qualche altro della società, portando avanti la trattavia, io non so niente. Se le mie scelte vengono cambiate da qualche altro ed io faccio delle scelte diverse, devono mandarmi a casa. Se ci sono altre cose io non le so».
«Questi ragazzi avrebbero bisogno di una spinta – conclude -. Vorrei vedere la gente che è allo stadio che ci incoraggia fino alla fine. Questo è un patrimonio di Cosenza. Noi dobbiamo metterci il nostro, ma vorremmo che quel di più ci faccia accendere la fiammella. Il giocatore percepisce. Questa piazza s’è salvata negli anni passati grazie alla città, alla tifoseria».