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Strage di Cirò Marina del 2007, quattro arresti per l’omicidio del boss Vincenzo Pirillo: le dichiarazioni di Nicola Acri

Operazione del Ros dei Carabinieri: in manette quattro persone accusate dell’agguato che costò la vita al reggente della cosca Farao-Marincola e ferì sei persone, tra cui una minorenne

Strage di Cirò Marina del 2007, quattro arresti per l’omicidio del boss Vincenzo Pirillo: le dichiarazioni di Nicola Acri

I Carabinieri del Ros hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Dda, nei confronti di quattro persone accusate di essere coinvolte nella strage di Cirò Marina del 5 agosto 2007, in cui venne assassinato Vincenzo Pirillo, reggente della cosca di ‘ndrangheta Farao-Marincola.

L’operazione, condotta tra Cirò Marina e diversi istituti penitenziari italiani, è un nuovo sviluppo nelle indagini su un delitto che segnò profondamente gli equilibri mafiosi del territorio crotonese.

Le indagini e il movente della strage

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’omicidio fu ordinato dai vertici della cosca, in particolare da Cataldo Marincola, già condannato in primo grado come mandante dell’agguato. La decisione di eliminare Pirillo sarebbe stata presa perché il reggente aveva esteso troppo il suo potere sugli affari illeciti della cosca, cercando di perseguire interessi personali, violando così le rigide gerarchie interne all’organizzazione criminale.

Per ristabilire il controllo della ‘ndrina e ribadire l’autorità del clan, fu organizzato un attentato eclatante, con un agguato in un luogo pubblico gremito di persone.

L’agguato nel ristorante di Cirò Marina

La sera del 5 agosto 2007, Vincenzo Pirillo fu freddato davanti al ristorante “Eko” di Cirò Marina, mentre si trovava all’interno dell’esercizio commerciale. Il commando armato entrò in azione in mezzo alla folla, aprendo il fuoco senza esitazione.

Oltre al boss, che fu ucciso sul colpo, sei persone rimasero ferite, tra cui una ragazzina minorenne, scatenando il panico tra i presenti.

I quattro arrestati e i loro ruoli nell’omicidio

L’inchiesta ha permesso di individuare il coinvolgimento di quattro nuovi indagati, ciascuno con un ruolo chiave nell’operazione criminale. In manette sono finiti: uno dei presunti esecutori materiali dell’omicidio, che avrebbe premuto il grilletto contro Pirillo; l’uomo che ha gestito le comunicazioni tra il mandante e i sicari, assicurando il coordinamento dell’agguato; la persona incaricata di monitorare i movimenti della vittima, per individuare il momento giusto per l’attacco; l’uomo che si sarebbe occupato di fornire le armi per l’azione omicida.

Le indagini sono state rese possibili dalla collaborazione di alcuni pentiti di ‘ndrangheta e dall’analisi di intercettazioni ambientali e telefoniche risalenti sia al periodo immediatamente precedente sia successivo alla strage.

Strage di Cirò Marina, le parole di Nicola Acri

Nicola Acri, ex boss di Rossano, e attuale collaboratore di giustizia, ha dichiarato di aver appreso la notizia proprio da Marincola, durante un periodo di latitanza comune in quel di Camigliatello Silano. «Mi disse che Gaetano Aloe aveva fatto un casino» ma nello stesso verbale attribuisce proprio al boss la volontà di procedere con quell’eliminazione. «Anche i fratelli Farao erano a conoscenza della necessità di ammazzarlo. Lo sapevano, non si opposero e avallarono quella decisione».

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