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Maglia nera in tema di ecoreati per la provincia di Cosenza che è prima a livello regionale e “forte” dei 788 reati contestati occupa la 20esima posizione nella classifica nazionale. Il preoccupante dato emerge dal rapporto Ecomafia 2023 realizzato da Legambiente. Cosenza è addirittura la terza provincia d’Italia con il numero più alto di reati per quanto riguarda il ciclo del cemento, mentre è decima nel ciclo dei rifiuti. Per quanto riguarda gli illeciti amministrativi, Cosenza è decima in graduatoria: 984 gli episodi portati alla luce. Di seguito, la fotografia regionale.
La Calabria è quinta nella classifica nazionale con 2.217 reati di natura ambientale, pari al 7,2% del totale nazionale. È quanto emerge dal rapporto Ecomafia 2023 realizzato da Legambiente che vede la regione perdere una posizione nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale. Sono 1721 le persone denunciate e 23 quelle arrestate. E ancora: 475 i sequestri e 126.541 i controlli effettuati. Gli illeciti amministrativi sono stati 4.300 e le sanzioni amministrative 4.159. Cosenza, a livello regionale, è seguita da Reggio (decimo posto) con 545 reati e 1640 illeciti amministrativi. Nella classifica regionale dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Calabria è quinta con 65.100 controlli, 871 reati (il 7,1% sul totale nazionale) 954 persone denunciate, 6 persone arrestate 220 sequestri, 1083 illeciti amministrativi e. 960 sanzioni. Nel ciclo dei rifiuti la Calabria è quinta a livello nazionale con 12.886 controlli, 344 reati ( il 6,1% sul totale nazionale) 433 persone denunciate, 22 persone arrestate, 145 sequestri, 583 illeciti amministrativi e 583 sanzioni.
Per reati contro la fauna, nona a livello nazionale con 372 reati ( la città peggiore è Reggio sesta a livello nazionale con 296 reati). Per reati collegati all’archeomafia la Calabria è solo sedicesima. «La Calabria scende al quinto posto nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale – afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – ma è ancora un dato assolutamente insufficiente. Nella nostra regione, accanto all’opera di forze dell’ordine e magistratura, servono azioni ancora più incisive in termini di prevenzione e controllo che cambino realmente la realtà delle cose. La Calabria continua ad avere numeri elevati, seppure in diminuzione, in particolare quanto ai reati connessi all’abusivismo edilizio ed al ciclo illegale dei rifiuti»