Tra cure palliative, sguardi e piccoli gesti, la struttura si trasforma in una famiglia allargata dove nessuno affronta il dolore da solo. Medici, infermieri, volontari e famiglie: testimoni autentici di accoglienza
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Mentre fuori le strade si accendono di luci intermittenti e il ritmo del mondo si fa frenetico, inseguendo il rumore del commercio e delle scadenze, esiste un luogo dove il tempo rallenta fino a farsi battito, respiro, silenzio. È l'Hospice di Cassano All’Ionio, una struttura che, in questi giorni di festa, smette di essere solo un presidio sanitario per trasformarsi in una vera e propria "custodia della vita". Qui, il Natale non è una data sul calendario, ma una dimensione dell'anima che parla il linguaggio dell'essenziale.
In un contesto di cure palliative, il Natale assume un significato spogliato da ogni sovrastruttura. Per i degenti e per le loro famiglie, la festa non è il ricordo malinconico di ciò che è stato, né l'ansia di ciò che verrà. È, invece, la celebrazione del "qui ed ora". È la scoperta che la bellezza può abitare anche nella fragilità, che la gioia può nascere da un piccolo gesto attraverso la propria mano che ne stringe un’altra, lo sguardo di un nipote che entra nella stanza portando il profumo dell’inverno, il sapore di un dolce della tradizione che risveglia i sensi e la memoria, una lacrima mascherata da un finto sorriso. In questa città, affacciato su paesaggi che sanno di storia e di radici, spesso violentato da atti cruenti, l’Hospice diventa un porto sicuro dove la dignità della persona rimane il faro immobile, anche nelle tempeste della malattia.
Il Natale all'Hospice è reso possibile da quella "famiglia allargata" composta da medici, infermieri, operatori e volontari. Come una buona mamma di famiglia, ecco lei, Maria Rosaria Ferrigno, prima donna e poi medico, sempre pronta, sempre “guida” e riferimento per gli altri “eroi di corsia”. La “famiglia allargata” dove si intrufolano anche i familiari dei degenti i cui scambi di sguardi sono di frequente consolatori vicendevoli. Persone che hanno scelto di fare della cura una missione che va ben oltre la terapia farmacologica. In questi giorni, la loro professionalità si tinge di una luce diversa, è la gentilezza che si fa vicinanza, è la presenza che diventa comunità, è il sacrificio che si fa dono.
Sono loro che addobbano gli spazi comuni, che si soffermano un minuto in più accanto a un letto per ascoltare una storia, che trasformano una corsia in un sentiero di umanità. Questo Natale appartiene a loro tanto quanto ai pazienti, perché è nel dare conforto che si riceve il senso più autentico del mistero della vita. La loro presenza è il regalo più prezioso, il regalo della certezza di non essere soli in un cammino difficile. Giova, allora, ricordare Madre Teresa di Calcutta che affermava che «non è quanto diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare».
Dalle finestre dell'Hospice si scorge il profilo delle montagne e, quando possibile, l'azzurro del cielo calabrese, il via vai delle auto rompe il silenzio della corsia e paradossalmente annuncia che la vita continua scorrere. È una terra aspra e dolce al tempo stesso, che sa bene cosa significhi la parola accoglienza. Questo Natale deve diventate un'occasione per volgere lo sguardo verso questa struttura con rispetto e gratitudine. Spesso evitiamo di pensare alla sofferenza durante le feste, temendo che possa "macchiare" la nostra allegria. Ma la vera luce del Natale non è quella che abbaglia, bensì quella che scalda. E all'Hospice di Cassano si produce calore umano in quantità inesauribile. È un calore che nasce dalla consapevolezza che ogni istante, se vissuto nell'amore, ha un valore infinito.
E il pensiero di chi scrive ripercorre un tracciato vissuto, un anno addietro, costretto a constatare quanto possa essere vero quello sinora letto, un pensiero corre verso “gangilj i cappuccj”, falegname come uno dei protagonisti della Santa Grotta, galantuomo e persona perbene. A voi, cari degenti, maestri involontari di una vita che non si arrende mai all'oscurità, va l’augurio di una pace profonda. Che questo Natale possa portarvi quella serenità che nasce dal sentirsi amati e protetti. Alle famiglie, che vivono questo tempo tra la fatica e la speranza, vada la forza di custodire ogni sorriso e ogni parola scambiata in queste stanze.
Che il Natale dell’Hospice di Cassano All’Ionio sia una guida per tutti, un insegnamento a non sprecare il tempo, a onorare la vita in ogni sua forma e a ricordare che, finché c’è una carezza, non ci sarà mai buio pesto.

