Marco Brescianini, centrocampista classe 2000 del Cosenza, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport nella quale parla della sua stagione e del suo futuro.

Presente a Cosenza

«Dovevamo dare una sterzata e ci siamo riusciti, ora – spiega Brescianini – bisogna continuare così e cercare di ottenere più punti possibile. La stagione passa dai prossimi scontri diretti, dobbiamo essere positivi e mettere in campo quanto mostrato nelle ultime gare. Ora c’è entusiasmo, la piazza è passionale, basta un niente e ti danno tutto. Contro la SPAL è scattata la scintilla, era uno scontro diretto e sentivamo la necessità di portare a casa i tre punti. Dobbiamo cavalcare quest’onda di positività. Perché ho scelto Cosenza? Mi servivano minuti dopo l’esperienza a Monza, dove comunque ho contribuito alla promozione e non lo dimenticherò mai. Qui ho sentito subito la fiducia dell’ambiente e ora cerco di ripagarla. Differenze tra Viali e Dionigi soprattutto a livello tattico e poi il mercato di gennaio ha portato innesti importanti. Zarate? Peccato il suo infortunio. Il suo arrivo era stato un segnale per tutta la piazza. Si vedeva in allenamento fosse una spanna sopra gli altri».

Futuro a Milano?

«Un giorno mi piacerebbe essere un giocatore del Milan. E’ quello il mio obiettivo. Lavoro per diventare un calciatore di Serie A. Vorrei diventare forte come Milinkovic-Savic anche se da piccolo il mio idolo era Robben. Poi al Milan la stella era Kaka, mi piaceva Bonaventura ed ho avuto la fortuna di allenarmi con Bennacer, davvero fortissimo. L’esordio – ricorda Brescianini – è stato il momento più bello della mia carriera ma dev’essere un punto di partenza e non di arrivo. Gattuso è stato fondamentale, mi ha fatto capire cosa serve per fare il calciatore. Sono cresciuto con Calabria, ogni giorno andavamo insieme all’allenamento mangiando un panino dopo scuola. Sono felice per il suo percorso, anche lui è un modello da seguire».