Dalla grande attesa per il suo ritorno in Calabria alla stagione senza acuti in rossoblù: oggi a Trapani ha ritrovato spazio e prepara un incrocio dal sapore particolare.
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Quando nell'estate 2024 Luigi Canotto arrivò a Cosenza, nell'ultimo giorno di quel calciomercato, l'entusiasmo era reale. Per un ragazzo di Rossano l'occasione di vestire il rossoblù non era soltanto un trasferimento, ma la possibilità di vivere una stagione identitaria, quasi un ritorno alle origini calcistiche ed emotive. Reduce da un campionato di alto livello con la Reggina , con alle spalle anche un'apparizione in Serie A col Frosinone, l'esterno classe 1994 fu accolto come un potenziale protagonista della nuova annata in Serie B. Le premesse lasciavano immaginare una storia diversa, ma il campo raccontò tutt'altro.
Amore mai sbocciato
Fin dall'inizio qualcosa non funzionò. La condizione fisica non era ottimale, l'adattamento più lento del previsto e il rendimento non riusciva a decollare. Il gol decisivo segnato a Palermo il 22 settembre sembrò il punto di svolta, il momento in cui la stagione poteva finalmente prendere la strada giusta. Invece rimase un episodio isolato. Le successive presenze furono frammentarie, poco incisive e segnate da un rendimento altalenante. L'unico lampo significativo è arrivato contro la Ternana , il 2 dicembre: mezz'ora brillante, finalmente all'altezza delle aspettative. Poi però lo stiramento al 36' lo fermò sul più bello. Fu l'inizio della fine. Nove gare saltate per infortunio spezzarono ogni continuità. Al rientro, da titolare contro il Lecco prima e con la Sampdoria poi, Canotto non riuscì a ritrovarsi. Il talento c'era, i guizzi anche, ma il flusso della stagione era ormai compromesso. Nel finale di campionato arrivarono solo spezzoni. Il Cosenza , alla ricerca di stabilità e continuità, non poteva più aspettarlo. E l'annata che doveva essere quella della consacrazione, nella sua Calabria, si chiuse come un'opportunità persa. Una bella stagione il rientro al Frosinone fu inevitabile.
Nuova vita a Trapani
Oggi la storia è cambiata. A Trapani , dove si è trasferito in tenuta, Canotto ha ritrovato campo, fiducia e minutaggio e, a dire il vero, anche qualche panchina nell'ultimo periodo. Non è tornato il giocatore devastante di Reggio Calabria, ma si è rimesso in cammino. Sabato pomeriggio ritroverà il Cosenza da avversario, due anni dopo quell'annata storta che non è mai diventata ciò che avrebbe voluto. Per lui sarà una partita particolare, forse inevitabilmente una resa dei conti silenziosamente con un passato recente che non gli ha restituito ciò che immaginava. Cosenza sembrava poter diventare casa. Invece è rimasto un ricordo stonato. Adesso il rossanese è ripartito dalla Sicilia, con la consapevolezza che certe chance non tornano, ma che il calcio offre sempre la possibilità di riscrivere le proprie traiettorie.

