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Nel polverone sollevato dagli scontri davanti il Mc Donald’s di Rende, tra sostenitori di Cosenza e Catanzaro e forze dell’ordine, poi culminati con gli arresti dei giorni successivi già approdati al vaglio della magistratura, è passato in secondo piano l’episodio probabilmente più grave di quella serata di follia post-derby, perché consumato in maniera subdola e volontaria, abbondantemente dopo la fine della gara e però prima delle presunte provocazioni da cui sarebbe poi scaturito il corpo a corpo nei pressi del fast food.
Si tratta del tiro al bersaglio, a colpi di pietre, partito da uno dei mezzi della carovana giallorossa in transito dallo stadio Marulla verso lo svincolo dell’autostrada, durante il tragitto, lungo la statale 107. Nei pressi di Piano Monello una di quelle pietre ha centrato in pieno un veicolo che viaggiava in direzione opposta, danneggiando il parabrezza. Soltanto la prontezza del guidatore, abile nel mantenere l’auto in carreggiata, ha evitato conseguenze drammatiche. Solo per una casualità il conducente era un tifoso del Cosenza ed aveva assistito in tribuna al match del pomeriggio, vinto dal Catanzaro per 2-0.
«Ero già rientrato a casa dopo la partita. Subito dopo però sono nuovamente uscito, questa volta con i miei figli di quindici e di soli tre anni, e con mia nipote, anch’ella di quindici anni – racconta l’uomo al nostro network, chiedendo di mantenere l’anonimato per tutelare i minori con cui si trovava a bordo dell’auto -. Insieme siamo andati al Parco Commerciale Campus per degli acquisti». Il complesso si trova, appunto, sulla Statale 107 in contrada Cutura, nei pressi dell’Università.
«Sulla via del ritorno – ricorda ancora l’uomo – improvvisamente, nel buio, da questa colonna di pullman arriva un oggetto contundente, che poi si rivelerà essere una pietra, contro cui vado ad impattare ad una velocità mediamente sostenuta, circa 60 chilometri orari. Ho mantenuto la calma, però lo spavento è stato tanto ed ho temuto potesse accadere il peggio per i miei figli e per mia nipote. Posso assicurare che non è stata una esperienza piacevole. Un gesto che testimonia la violenza gratuita esercitata in danno di ignari passanti, estranei alle beghe tra tifoserie o, meglio, tra teppisti. Al mio posto poteva esserci un neo patentato, una signora anziana, qualcuno che avrebbe potuto perdere il controllo del veicolo, finendo col riportare anche danni fisici, oltre che materiali». L’uomo ha sporto denuncia provvedendo poi a riparare il veicolo, privo di polizza cristalli e non assicurato per gli atti vandalici, di tasca propria.

