Ultimo posto, penalizzazione in classifica, mancanza di empatia con la città. Quanto bastava al presidente del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio per convocare la stampa per un incontro. Non una conferenza nella consueta Sala Bergamini, ma un briefing nell’area hospitality della Tribuna Numerata dello stadio San Vito-Marulla. Non c’era la nuova “lady di ferro” del club, Rita Scalise, ma il dg Beppe Ursino, il ds Gennaro Delvecchio e l’allenatore Massimiliano Alvini fresco di sessione mattutina.

Il patron ha chiesto di fare quadrato intorno alla squadra, ribadendo che la società è solida e che la nuova amministrazione sta operando in profondità. All’orizzonte il match di sabato con la Juve Stabia che, dopo il brodino riscaldato di Cittadella, rappresenta l’occasione giusta per svoltare una stagione fin qui tribolata e non proseguita sui binari imboccati inizialmente ad agosto.

Cosenza, Guarascio e le criticità «che credevo non avrei mai riscontrato»

«Vorrei che questo incontro si svolgesse nel modo più cordiale possibile – l’incipit del patron del Cosenza Guarascio-. In questi anni abbiamo attraversato situazioni difficili, ma alla fine abbiamo chiuso la stagione sempre positivamente. Dobbiamo essere consapevoli che viviamo in un contesto in cui la Calabria è all’ultimo posto delle classifiche europee. Questo è il settimo anno di Serie B, categoria che rappresenta un patrimonio per la città e un punto di Pil per il territorio»

Per Guarascio il Cosenza è passato alla storia per le imprese, «ma quest’anno abbiamo riscontrato una criticità che pensavo non potesse mai accadere alla nostra famiglia, l’ho detto anche al Sindaco». «La società – ha aggiunto il presidente – si batterà all’inverosimile per recuperare quanto conquistato sul campo. Abbiamo un Direttore Sportivo forte che capisce di calcio, un direttore generale come Ursino che infonde saggezza e un mister di cui sono innamorato per il suo modo di fare. Siamo in una condizione in cui dovremo fare il massimo. Siamo qui per chiedere vicinanza al Cosenza».

Le domande, seppur in un contesto informale, non sono mancate. Hanno riguardato gli aspetti che preoccupano maggiormente l’ambiente: solidità societaria, capacità di rilancio ed eventuali ingressi nei ranghi dirigenziale. «Siamo in una fase in cui stiamo ricomponendo tutto – ha evidenziato il numero uno del Cosenza Eugenio Guarascio-. Noi non buttiamo il denaro, ma non ci sono criticità. Io vado avanti, la nostra storia è basata sulla correttezza e la puntualità. Acquirenti? Nulla di concreto. La nuova amministrazione vuole vederci chiaro e ricostruire ogni ambito: abbiamo il dovere di farlo. Pignoramenti? Siamo tutti allibiti perché il percorso per arrivare a ciò è lungo. Non sono chi lo abbia fatto, io do gli strumenti ma non entro negli uffici amministrativi».