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Una partita giocata a viso aperto da entrambe le formazioni, avvincente per chi ne ha seguito il tambureggiante evolversi. Un gol per parte, ma tante occasioni, due legni per il Cosenza, uno per il Parma che ha giocato il finale di gara senza un uomo. I Lupi sono pronti per il derby con il Catanzaro che tenteranno di battere al cospetto di ventimila spettatori domenica pomeriggio. L’intera Calabria sarà sintonizzata sul Marulla, ma Caserta ha di che essere fiducioso se l’intensità sarà la stessa vista al Tardini contro la capolista.
Cosenza rivoluzionato da Caserta
La lettura delle formazioni dà notizia di Benedyczak che tra i ducali funge da centravanti al posto di Bonny, inizialmente in panchina. Tra i rossoblù novità in ogni reparto: davanti a Micai torna Venturi, Calò gioca di fianco a Praszelik in mediana e il trio a supporto di Tutino è composto da Marras, Voca e Antonucci. Nemmeno il tempo di sistemarsi in campo, tuttavia, che i padroni di casa passano.
Voca respinge centralmente una punizione battuta dalla trequarti e Cyprien calcia da venti metri trovando il jolly. Peggio per i Lupi non poteva iniziare, anche perché un pallonetto di Tutino termina di poco a lato. La qualità del Parma è elevata e la si nota specialmente nei fraseggi. Il Cosenza però dimostra di avere una tecnica di base sufficiente per non sfigurare, come quando Antonucci scatta sul filo del fuorigioco e fa la barba al palo. Esattamente come aveva fatto poco prima Man.
Camporese come Tiritiello
Gli ospiti di botto smettono di correre pericoli e si affacciano con insistenza dalle parti di Chichizola, rendendosi insidiosi da corner. Al 35’ Venturi in mischia va vicino al pareggio, al 41’ Camporese sigla l’1-1 su un’altra pennellata di Calò. L’azione ricorda il gol di Tiritiello a Buffon qualche anno fa: stessa bandierina, stessa porta, stessa esultanza. Prima del break Tutino timbra il suo personale ottavo palo stagionale su un cross al bacio di Frabotta e al rientro negli spogliatoi chi recrimina sono gli ospiti. Così come al 9’ della ripresa quando Calò, sempre da calcio franco, centra il secondo legno del match. E’ il sedicesimo del campionato, il quarto contro gli emiliani tra andata e ritorno.
Raffica di emozioni
I Lupi non mollano la presa ed insistono. Tutino viene stoppato dal pipelet gialloblù ad un metro dalla linea di porta, Voca lo chiama al volo plastico. Nulla in confronto al miracolo di Micai su una staffilata di Cyprien al 16’. Le due squadre giocano a viso aperto e lo spettacolo ne guadagna. I due tecnici pescano dalla panchina Bonny, Del Prato, Mazzocchi e Florenzi. Quest’ultimo si prende gioco di Balogh che lo stende: doppio giallo e Cosenza in superiorità numerica nell’ultima parte del match. Man, su contropiede, fallisce il vantaggio spaccando la traversa All’ultimo secondo di partita, infine, Canotto sprinta sulla destra e apparecchia per Tutino, ma a porta spalancata lo scugnizzo napoletano liscia la sfera. Avrà conservato la cartuccia per il derby?