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Christian D’Urso, nuovo acquisto del Cosenza, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta del Sud, nella quale ha parlato della sua carriera, ma anche delle prime settimane da nuovo calciatore dei lupi. Ecco le sue parole.
«Non mi divertivo così da tempo»
Come sta Christian D’Urso e come si trova nel ruolo che gli sta ricamando addosso Dionigi: «Sto bene, non ho mai smesso di allenarmi neppure dopo la fine dello scorso campionato. Anche in ritiro ci siamo allenati molto bene. Per quanto riguarda il gioco di Dionigi, poi, posso dire che era da tanto tempo che non mi divertivo così tanto. Mi piace la sua proposta, è evidente che bisogna insistere per assimilarla il prima possibile esempre meglio. Il ruolo che mi è stato ritagliato mi soddisfa. Nel calcio moderno – spiega D’Urso – è impensabile dedicarsi soltanto ad una fase. Ognuno, in campo, deve essere presente ovunque. Ed è esattamente quello che voglio fare io».
La vita oltre il calcio
D’Urso, oltre a fare il calciatore, studia scienze motorie all’Università: «Sto completando il terzo anno pertanto conto di terminare entro il 2023. La carriera di un calciatore è breve per cui bisogna aprirsi anche altre strade ma, ad essere sincero, ancora non penso troppo a quando smetterò. Spero di restare nel mondo del calcio perché è nella mia vita da sempre. Altre passioni? Me ne vengono in mente due: il padel e i Lego. Al primo gioco quando posso, la seconda è una passione che coltivo da parecchio tempo. Ho una collezione costituita da diversi pezzi esclusivi, dalle montagne russe al Colosseo»
Il bilancio della sua carriera
«Sicuramente positivo. Ho accumulato un buon bagaglio di esperienze. Ogni episodio, sia stato esso positivo o negativo, mi ha formato dal punto di vista umano. Nulla può nuocerti, devi reagire in ogni occasione. A livello calcistico, invece, uscendo da un settore giovanile come quello della Roma – racconta D’Urso – mi aspettavo qualcosa in più, magari di arrivare presto in serie A. Un grave errore di valutazione perché non avevo consapevolezza delle difficoltà che avrei incontrato nel calcio dei “grandi”. Non mi pongo comunque dei limiti. Le aspirazioni sono sempre massime, ogni uomo si fissa degli obiettivi ambiziosi».
Inizio positivo a Cosenza
Gli allenatori che hanno segnato D’Urso chi sono? «De Rossi, nella Primavera della Roma, è stato il più importante perché ha cambiato la mia posizione in campo, insegnandomi i rudimenti della mezzala e del trequartista. Sono rimasto folgorato pure da Maresca ad Ascoli. Ritengo che i suoi schemi di gioco e i metodi d’allenamento siano all’avanguardia. Un compagno che mi ha sorpreso a Cosenza? Larrivey mi ha impressionato fin da subito. Tra tutti è il più grande ma ha l’entusiasmo dei più giovane. non ha saltato neppure mezzo allenamento. Penso sia un esempio per tutti, ha una grande mentalità. Tutti però si allenano senza risparmiarsi. Ci sono i presupposti per vivere una stagione positiva ma non voglio sbilanciarmi adesso».