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Il consulente del Cosenza Calcio, Luigi Micheli, è uscito del tutto prosciolto da un’indagine che aveva acceso i riflettori sul delicato intreccio tra sport e immigrazione. Il Tribunale di La Spezia ha infatti stabilito, con sentenza di assoluzione piena, che non vi sono state condotte illecite da parte sua in merito al procedimento che lo vedeva imputato per presunte irregolarità legate all’ingresso in Italia di giovani calciatori africani.
I fatti
Al centro dell’indagine vi era la convinzione, da parte della Procura, che alcuni giovani atleti, provenienti soprattutto dalla Nigeria, fossero entrati nel Paese quando erano ancora minorenni con l’intento di rimanervi irregolarmente fino al compimento dei diciotto anni, così da potersi poi tesserare con club professionistici. Una delle figure più note coinvolte, seppur indirettamente, è stata quella dell’attaccante David Okereke, oggi protagonista all’estero, che in passato aveva vestito la maglia del Cosenza.
La tesi accusatoria ipotizzava l’esistenza di un sistema strutturato, che avrebbe agevolato l’inserimento di questi ragazzi in circuiti sportivi non ufficiali per poi accompagnarli, una volta raggiunta l’età utile, verso la regolarizzazione sportiva. Tuttavia, il quadro probatorio non ha retto alla prova del dibattimento. Gli elementi raccolti non sono bastati a sostenere la fondatezza dell’impianto accusatorio, né a dimostrare un coinvolgimento attivo o doloso da parte di Micheli.
La decisione del giudice, arrivata dopo un iter processuale lungo e complesso, ha chiarito in modo inequivocabile che “il fatto non sussiste”, mettendo così la parola fine su una vicenda giudiziaria che aveva avuto risonanza anche fuori dai confini della giustizia ordinaria, toccando il mondo dello sport e i temi più ampi legati ai flussi migratori.
L’assoluzione
Per Micheli, figura scelta personalmente dal presidente Guarascio per affiancarlo nella gestione economica del club silano, si tratta di un’assoluzione che cancella ogni ombra. La sentenza, infatti, lo solleva da qualsiasi accusa, escludendo l’esistenza di responsabilità penali a suo carico e restituendogli pienamente la serenità personale e professionale.