Una partita che sa di rimpianto. Il Cosenza riesce ad andare due volte avanti nel match contro il Sorrento giocato sul neutro di Potenza, ma in entrambi i casi si fa rimontare dai rossoneri. Demerito di due disattenzioni difensive clamorose, che non danno chances di replica a Vettorel. 

L’impressione che la squadra di Buscè continua a dare è la stessa: è più forte delle altre compagini, ma non sembra esserne consapevole. La line-up dei rossoblù, come in ogni partita, è enormemente superiore a quella degli avversari: chi altri può permettersi di far entrare dalla panchina gente come Garritano e Cannavò? Vero, il Sorrento ha fatto entrare Santini che l’anno scorso ha centrato la promozione con la Virtus Entella, ma non c’è paragone: dall’altra parte c’è un calciatore che non aveva mai calcato i campi di Serie C, solo quelli di categoria superiore (e anche quelli europei). 

Eppure il Cosenza non riesce a vincere nonostante la miriade di occasioni create. Ricciardi, oltre alla marcatura iniziale, ha colpito una traversa e sfiorato in un’altra occasione la rete del possibile 2-3, ma nulla di fatto. I Lupi, forse, sono più forti ma non sanno di esserlo. 

Sugli scudi, come sempre, il settore ospiti. In quasi 400 hanno raggiunto lo stadio Viviani di Potenza, campo neutro per l’impraticabilità dell’impianto di Sorrento, per sostenere i Lupi. Il tutto nonostante qualcuno insista nella narrazione secondo la quale gli ultimi risultati negativi siano da accreditare alla mancanza di pubblico fra le mura amiche del “Marulla”. Ma è impossibile anche solo additare una colpa allo zoccolo duro del tifo silano, che ha esplicato sin da subito le proprie intenzioni: la battaglia contro Guarascio delle due curve continua, ma il sostegno fuori casa ai ragazzi in rossoblù non manca mai.