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Il tribunale del Riesame di Catanzaro, nella giornata del 21 settembre 2022, ha scarcerato Pasquale Bruni, coinvolto nell’ultima indagine antimafia dell’ufficio inquirente coordinato dal procuratore capo Nicola Gratteri. Pasquale Bruni, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello, era agli arresti domiciliari sin dal giorno degli blitz, datato 1 settembre 2022. I giudici del Tdl, hanno condiviso parzialmente l’assunto difensivo, confermando la gravità indiziaria, ma escludendo totalmente le esigenze cautelari.

L’indagato Pasquale Bruni, tra i soggetti coinvolti per gli arresti avvenuti a Cosenza, è accusato di spaccio di droga. Secondo gli investigatori si sarebbe approvvigionato di circa 110 grammi di cocaina che sarebbe stata ceduta poi a Nicola Bevilacqua, arrestato a sua volta il 1 agosto 2019, evento trattato dalla nostra testata in un altro articolo. Per il gip di Catanzaro, Alfredo Ferraro questo episodio sarebbe da includere nella presunta attività associativa degli Abbruzzese, famiglia dedita al narcotraffico, a dire della Dda.
Il Riesame, tuttavia, pur confermando i gravi indizi di colpevolezza, ha ravvisato l’insussistenza della misura cautelare, in quanto l’episodio contenuto nel capo d’imputazione sarebbe avvenuto nel 2019. E la permanenza ai domiciliari non è giustificata neanche dal fatto che Pasquale Bruni abbia un rapporto di amicizia con Salvatore Ariello, presunto esponente di spicco del clan degli italiani e vicino, secondo la Dda, al presunto capo della confederazione mafiosa, Francesco Patitucci.