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      Coa e Camera Penale di Cosenza si oppongono alla celebrazione del processo Reset a Castrovillari

      I penalisti, all'esito dell'assemblea convocata in via d'urgenza, hanno proclamato lo stato d'agitazione, evidenziando che altri procedimenti penali con un alto numero di imputati si svolgono nei Palazzi di Giustizia
      Antonio Alizzi
      9 luglio 202511:55
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      Coa e Camera Penale di Cosenza si oppongono alla celebrazione del processo Reset a Castrovillari

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      Coa e Camera Penale di Cosenza si oppongono alla celebrazione del processo Reset a Castrovillari

      Negli ultimi giorni, la decisione di spostare il processo “Reset” dall’Aula Bunker di Lamezia Terme a quella di Castrovillari ha suscitato una reazione forte e unitaria da parte dell’Avvocatura cosentina. Attraverso comunicati formali e la proclamazione dello stato di agitazione, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza e la Camera Penale di Cosenza hanno manifestato il loro disappunto per il mancato rispetto della “sede naturale” del processo, che secondo loro dovrebbe tenersi nel Tribunale di Cosenza.

      L’Ordine degli Avvocati di Cosenza, rappresentando le esigenze della comunità legale locale, ha indirizzato una lettera alla Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Concettina Epifanio e al Procuratore Generale, Giuseppe Lucantonio, esprimendo il loro disaccordo sulla decisione di trasferire il processo in un’aula distante e, a loro avviso, inadeguata per le esigenze procedurali e territoriali di Cosenza.

      Le ragioni del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati

      Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ha sottolineato come il Tribunale di Cosenza possieda le strutture necessarie per ospitare il processo, pur riconoscendo la possibilità di piccole difficoltà logistiche. Tuttavia, l’intero collegio difensivo si è dichiarato pronto a collaborare con la massima disponibilità per superare tali difficoltà, se necessarie. Per l’Avvocatura cosentina, lo svolgimento dei processi nella sede naturale non è solo una questione logistica, ma anche di rispetto per la comunità di avvocati e per la città stessa, che dispone di un Palazzo di Giustizia adeguato.

      Pur comprendendo l’urgenza della decisione e riconoscendo che il trasferimento potrebbe essere temporaneo, il Consiglio degli Avvocati ha chiesto l’adozione di “nuove determinazioni” che riportino il processo a Cosenza. Tale appello è motivato dal desiderio di evitare lunghe e defatiganti impugnazioni, nonché di prevenire eventuali ritardi nella celebrazione delle prossime udienze.

      La posizione della Camera Penale di Cosenza: “A Cosenza il Palazzo di Giustizia esiste!”

      La Camera Penale di Cosenza ha espresso il proprio disappunto in un documento ufficiale, dove si legge la forte presa di posizione contro il “nomadismo giudiziario” imposto al processo 3804/17, noto come processo “Reset“. La Camera Penale ha sottolineato come il trasferimento di un processo di tale rilevanza da Cosenza a Lamezia Terme, e infine a Castrovillari, rappresenti una scelta che penalizza non solo l’avvocatura locale, ma anche l’intero funzionamento della giustizia nella regione.

      Nel documento, gli avvocati della Camera Penale hanno affermato che il Tribunale di Cosenza, contrariamente a quanto implicato dalla decisione di spostare il processo, è perfettamente adeguato alla celebrazione di un maxiprocesso come quello in questione. A sostegno della loro posizione, hanno citato altri esempi di processi rilevanti per mafia e narcotraffico che si sono tenuti nelle sedi giudiziarie naturali di città calabresi, come Catanzaro (dove si celebra il processo abbreviato di Athena), Vibo Valentia (dove si celebra il processo Maestrale-Carthago-Olimpo), Crotone (dove si celebra il processo Glicine-Acheronte) e Locri (dove si è celebrato il processo Mandamento). La decisione di allontanare il processo “Reset” da Cosenza viene quindi percepita come una delegittimazione del Palazzo di Giustizia della città e un trattamento discriminatorio rispetto ad altre sedi.

      Le richieste dell’Avvocatura cosentina

      L’Avvocatura cosentina, unita nella sua posizione, richiede con forza che il processo “Reset” venga riportato al Tribunale di Cosenza. L’assemblea ha evidenziato come il Tribunale sia dotato di aule adeguate per ospitare le udienze e come l’intera comunità di avvocati sia pronta a collaborare per permettere uno svolgimento sereno e ordinato del processo.

      Secondo gli avvocati, l’argomentazione a favore della sede naturale è anche supportata da un appello al “buon senso“: il trasferimento non sarebbe necessario poiché le difficoltà logistiche possono essere facilmente superate con la collaborazione tra le diverse parti coinvolte. Inoltre, la Camera Penale ha messo in luce come questa decisione possa generare disagi e ritardi per tutte le parti, inclusi i magistrati e gli avvocati, che si vedrebbero costretti a spostarsi tra diverse sedi, compromettendo l’efficienza del processo.

      La proclamazione dello stato di agitazione

      In risposta alla decisione di spostare il processo, la Camera Penale di Cosenza ha proclamato lo stato di agitazione. Gli avvocati cosentini ritengono che la scelta di trasferire il processo “Reset” rappresenti una lesione al diritto di vedere celebrati i processi nella propria sede naturale e una mancanza di considerazione verso l’intera Avvocatura locale. La Camera Penale ha inoltre ribadito che non esiste un motivo valido per cui Cosenza dovrebbe essere considerata inadatta alla celebrazione del processo, dato che altre città calabresi hanno ospitato processi di portata simile senza difficoltà.

      La dichiarazione di agitazione è, dunque, un segnale forte dell’insoddisfazione degli avvocati cosentini, che hanno voluto richiamare l’attenzione delle autorità sulla necessità di rispettare la sede naturale di Cosenza per il processo Reset.

      Processo Reset, rito ordinario: gli imputati

      • Fabrizio Abate (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Giovanni Abruzzese (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Antonio Quintieri)
      • Fiore Abbruzzese detto “Ninuzzo” (difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Antonio Quintieri)
      • Franco Abbruzzese detto “a Brezza” o “Il Cantante” (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Rosaria Abbruzzese (difesa dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
      • Giovanni Aloise detto “mussu i ciuccio” (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabese)
      • Pierangelo Aloia (difeso dall’avvocato Giulio Tarsitano)
      • Armando Antonucci detto il dottore (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Rosina Arno (difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Fiorella Bozzarello)
      • Ariosto Artese (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgio Misasi)
      • Rosario Aurello (difeso dall’avvocato Ferruccio Mariani)
      • Danilo Bartucci (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Giuseppe Bartucci (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Nicola Carratelli) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giuseppe Belmonte (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Massimo Benvenuto (difeso dall’avvocato Rosario Carbone)
      • Luigi Berlingieri detto “Faccia d’angelo” (difeso dagli avvocati Nicola Rendace)
      • Antonio Bevilacqua (difeso dall’avvocato Giorgia Greco)
      • Cosimo Bevilacqua (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Cesare Badolato)
      • Nicola Bevilacqua (difeso dagli avvocati Giampiero Calabrese e Antonio Ingrosso)
      • Agostino Briguori (difeso dagli avvocati Giuseppe Bruno e Sergio Rotundo)
      • Giuseppe Broccolo (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Andrea Bruni (difeso dagli avvocati Luca Acciardi ed Emilia Spadafora)
      • Pasquale Bruni – classe 1979 (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Pasquale Bruni (difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello)
      • Carmelina Bruniani (difesa dall’avvocato Luca De Munda)
      • Alfredo Bruno (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò
      • Ernesto Campanile (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Carmine Caputo (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Damiano Carelli (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese ed Enzo Belvedere)
      • Placido Cariello
      • Andrea Carpino (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Andrea Vincenzo Caruso (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Francesco Casella (difeso dagli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Fabio Bonofiglio)
      • Michele Castiglione (difeso dagli avvocati Carlo Beltrani e Antonio Quintieri)
      • Andrea Cello (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò)
      • Federico Chianello (difeso dall’avvocato Pierfrancesco Russo)
      • Antonio Chiodo (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Massimo Ciancio (difeso dall’avvocato Luca Acciardi e Annamaria Domanico)
      • Giuseppe Cirillo (difeso dall’avvocato Raffaele Rigoli)
      • Antonio Colasuonno (difeso dagli avvocati Chiara Penna) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Cesare Conte (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Covelli (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Aldo Andrea D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Emma D’Ambrosio (difesa dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Massimo D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari e Valerio Murgano)
      • Alessio De Cicco (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Sergio Del Popolo (difeso dagli avvocati Andrea Manna e Antonio Quintieri)
      • Pietro De Mari (difeso dall’avvocato Rossana Cribari)
      • Antonio De Rose (difeso dagli avvocati Raffaele Massimo Greco e Maurizio Nucci)
      • Pasquale De Rose (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Armando De Vuono (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani e Giuseppe Filice) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giovanni Drago (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Patrizia Drago (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Angelo Falcone (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Umile Ferraro (difeso dall’avvocato Pasqualino Maio)
      • Eugenio Filice (difeso dagli avvocati Franco Sammarco ed Eduardo Florio)
      • Anna FIorillo (difeso dall’avvocato Francesco Santelli)
      • Remo Florio (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Fabrizio Fuoco (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Giovanni Garofalo (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Rosanna Garofalo (difesa dall’avvocato Laura Gaetano)
      • Mario Gervasi (difeso dall’avvocato Cesare Badolato)
      • Fabio Giannelli (difeso dall’avvocato Osvaldo Rocca) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Fabrizio Gioia (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani)
      • Giovanni Grandinetti (difeso dall’avvocato Nicola Rendace)
      • Simone Greco (difeso dall’avvocato Andrea Sarro)
      • Stefano Grosso (difeso dall’avvocato Francesco Vetere)
      • Sergio La Canna (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Umile Lanzino (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Fabio Laratta (difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi)
      • Massimiliano Lo Polito (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Silvia Lucanto (difesa dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Lucà (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Gianluca Maione (difeso dall’avvocato Riccardo Maria Panno)
      • Cosimo Manzo (difeso dagli avvocati Linda Boscaglia e Giuseppe Malvasi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Marcello Manna (difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza)
      • Francesco Marchiotti (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Stefano Antonio Marigliano (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Roberta Maritato (difesa dall’avvocato Marco Bianco)
      • Andrea Mazzei (difeso dagli avvocati Alessandro Diddi e Sergio Rotundo)
      • Cosimo Manzo
      • Lauretta Mellone (difesa dagli Amelia Ferrari e Erik Siciliano)
      • Giuseppe Midulla (difeso dagli avvocati Cristian Cristiano)
      • Bruno Mollica (difeso dall’avvocato Francesco Febbraio)
      • Giuseppe Mondera (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Francesco Morabito (difeso dagli avvocati Vincenzo Nobile e Domenico Nobile)
      • Alessandro Morrone (difeso dagli avvocati Giuseppe Malvasi e Domenico De Rosa)
      • Filippo Morrone (difeso dall’avvocato Piergiuseppe Cutrì)
      • Pino Munno (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Silvio Orlando (difeso dall’avvocato Pasquale Naccarato)
      • Massimo Palermo (difeso dall’avvocato Vincenzo Saccomanno)
      • Francesco Papara (difeso dall’avvocato Angela D’Elia)
      • Mario Perri (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Sandro Perri (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Giuseppe Perrone (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Antonio Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Ciro Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Giuseppe Piromallo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi)
      • Antonio Carmine Policastri (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese)
      • Antonio Presta “Tonino” (difeso dagli avvocati Carlo Esbardo e Franco Locco)
      • Giuseppe Presta (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Franco Locco) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Domenico Prete (difeso dall’avvocato Rossana Bozzarello)
      • Remo Prete (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Sergio Raimondo (difeso dall’avvocato FIlippo Cinnante)
      • Paolo Recchia (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Andrea Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Luca Acciardi)
      • Ines Reda (difesa dagli avvocati Mario Ossequio e Angela Caputo)
      • Francesco Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio ed Enzo Belvedere)
      • Paolo Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Marcello Rizzuti (difeso dagli avvocati Bruno Bonaro e Pietro Mancuso)
      • Danny Romano (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Massimiliano Rossiello (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Cristian Francesco Ruffolo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Rosa Rugiano (difesa dall’avvocato Rodolfo Alfieri)
      • Antonio Russo (difeso dall’avvocato Roberto Deni)
      • Domenico Salerno (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Domenico Sannà (difeso dall’avvocato Giuseppe Bruno)
      • Orlando Scarlato (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Salvatore Sesso (difeso dall’avvocato Vincenzo Tridico)
      • Mario Sirangelo (difeso dall’avvocato Fabio Parise)
      • Alessandro Stella (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Francesco Stola (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Francesco Tassone (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Francesca Tiralongo (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Vittorio Toscano (difeso dall’avvocato Senese) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
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      Tag
      'Ndrangheta · Cosenza · Reset

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